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Daniele - Capitolo 1

I RAGAZZI EBREI ALLA CORTE DI NABUCODONOSOR

1 L'anno terzo del regno di Ioiakim re di Giuda, Nabucodonosor re di Babilonia marcio su Gerusalemme e la cinse dassedio.
2 Il Signore mise Ioiakim re di Giuda nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasporto in Sennaar e deposito gli arredi nel tesoro del tempio del suo dio.
3 Il re ordino ad Asfenaz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe reale o di famiglia nobile,
4 senza difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, per essere istruiti nella scrittura e nella lingua dei Caldei.
5 Il re assegno loro una razione giornaliera di vivande e di vino della sua tavola; dovevano esser educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re.
6 Fra di loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Anania, Misaele e Azaria;
7 pero il capo dei funzionari di corte chiamo Daniele Baltazzar; Anania Sadrach; Misaele Mesach e Azaria Abdenego.
8 Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non farlo contaminare.
9 Dio fece si che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari.
10 Pero egli disse a Daniele: “Io temo che il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce piu magre di quelle degli altri giovani della vostra eta e io cosi mi renda colpevole davanti al re”.
11 Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania, Misaele e Azaria:
12 “Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua,
13 poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai constatato”.
14 Egli acconsenti e fece la prova per dieci giorni;
15 terminati questi, si vide che le loro facce erano piu belle e piu floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re.
16 D'allora in poi il sovrintendente fece togliere l'assegnazione delle vivande e del vino e diede loro soltanto legumi.
17 Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.
18 Terminato il tempo stabilito dal re entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li porto a Nabucodonosor.
19 Il re parlo con loro, ma fra tutti non si trovo nessuno pari a Daniele, Anania, Misaele e Azaria, i quali rimasero al servizio del re;
20 in qualunque affare di sapienza e intelligenza su cui il re li interrogasse, li trovo dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che c'erano in tutto il suo regno.
21 Cosi Daniele vi rimase fino al primo anno del re Ciro.

Daniele - Capitolo 2

IL SOGNO DI NABUCODONOSOR

Il re interroga i suoi indovini

1 Nel secondo anno del suo regno, Nabucodonosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter piu dormire.
2 Allora il re ordino che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re.
3 Egli disse loro: “Ho fatto un sogno e il mio animo si e tormentato per trovarne la spiegazione”.
4 I caldei risposero al re (aramaico): “Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione”.
5 Rispose il re ai caldei: “Questa e la mia decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai.
6 Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione”.
7 Essi replicarono: “Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione”.
8 Rispose il re: “Comprendo bene che voi volete guadagnar tempo, perche avete inteso la mia decisione.
9 Se non mi dite qual era il mio sogno, una sola sara la vostra sorte. Vi siete messi d'accordo per darmi risposte astute e false in attesa che le circostanze si mutino. Percio ditemi il sogno e io sapro che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione”.
10 I caldei risposero davanti al re: “Non c'e nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesa del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo.
11 La richiesa del re e tanto difficile, che nessuno ne puo dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora e lontano dagli uomini”.
12 Allora il re, acceso di furore, ordino che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte.
13 Il decreto fu pubblicato e gia i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte.

Intervento di Daniele

14 Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Arioch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia,
15 e disse ad Arioch, ufficiale del re: “Perche il re ha emanato un decreto cosi severo?”. Arioch ne spiego il motivo a Daniele.
16 Egli allora entro dal re e prego che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re.
17 Poi Daniele ando a casa e narro la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria,
18 ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perche Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia.
19 Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna; percio Daniele benedisse il Dio del cielo:
20 “Sia benedetto il nome di Dio di secolo in secolo, perche a lui appartengono la sapienza e la potenza.
21 Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li innalza, concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere.
22 Svela cose profonde e occulte e sa quel che e celato nelle tenebre e presso di lui e la luce.
23 Gloria e lode a te, Dio dei miei padri, che mi hai concesso la sapienza e la forza, mi hai manifestato cio che ti abbiamo domandato e ci hai illustrato la richiesta del re”.
24 Allora Daniele si reco da Arioch, al quale il re aveva affidato l'incarico di uccidere i saggi di Babilonia, e presentatosi gli disse: “Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli faro conoscere la spiegazione del sogno”.
25 Arioch condusse in fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: “Ho trovato un uomo fra i Giudei deportati, il quale fara conoscere al re la spiegazione del sogno”.
26 Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzar: “Puoi tu davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione?”.
27 Daniele, davanti al re, rispose: “Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non puo essere spiegato ne da saggi, ne da astrologi, ne da maghi, ne da indovini;
28 ma c'e un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re Nabucodonosor quel che avverra al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto.
29 O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto svelarti cio che dovra avvenire.
30 Se a me e stato svelato questo mistero, non e perche io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perche ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.
31 Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto.
32 Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo,
33 le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta.
34 Mentre stavi guardando, una pietra si stacco dal monte, ma non per mano di uomo, e ando a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumo.
35 Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate; il vento li porto via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempi tutta quella regione.
36 Questo e il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re.
37 Tu o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza, la forza e la gloria.
38 A te ha concesso il dominio sui figli dell'uomo, sugli animali selvatici, sugli uccelli del cielo; tu li domini tutti: tu sei la testa d'oro.
39 Dopo di te sorgera un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominera su tutta la terra.
40 Vi sara poi un quarto regno, duro come il ferro. Come il ferro spezza e frantuma tutto, cosi quel regno spezzera e frantumera tutto.
41 Come hai visto, i piedi e le dita erano in parte di argilla da vasaio e in parte di ferro: cio significa che il regno sara diviso, ma avra la durezza del ferro unito all'argilla.
42 Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte di argilla, cio significa che una parte del regno sara forte e l'altra fragile.
43 Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla.
44 Al tempo di questi re, il Dio del cielo fara sorgere un regno che non sara mai distrutto e non sara trasmesso ad altro popolo: stritolera e annientera tutti gli altri regni, mentre esso durera per sempre.
45 Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per mano di uomo, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il Dio grande ha rivelato al re quello che avverra da questo tempo in poi. Il sogno e vero e degna di fede ne e la spiegazione”.

Professione di fede del re

46 Allora il re Nabucodonosor piego la faccia a terra, si prostro davanti a Daniele e ordino che gli si offrissero sacrifici e incensi.
47 Quindi rivolto a Daniele gli disse: “Certo, il vostro Dio e il Dio degli dei, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiche tu hai potuto svelare questo mistero”.
48 Il re esalto Daniele e gli fece molti preziosi regali, lo costitui governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di tutti i saggi di Babilonia;
49 su richiesta di Daniele, il re fece amministratori della provincia di Babilonia, Sadrach, Mesach e Abdenego. Daniele rimase alla corte del re.

Daniele - Capitolo 3

L'ADORAZIONE DELLA STATUA D'ORO

Nabucodonosor erige una statua d'oro

1 Il re Nabucodonosor aveva fatto costruire una statua d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l'aveva fatta erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia.
2 Quindi il re Nabucodonosor aveva convocato i satrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorita delle province, perche presenziassero all'inaugurazione della statua che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere.
3 I satrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorita delle province vennero all'inaugurazione della statua. Essi si disposero davanti alla statua fatta erigere dal re.
4 Un banditore grido ad alta voce: “Popoli, nazioni e lingue, a voi e rivolto questo proclama:
5 Quando voi udirete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna, e d'ogni specie di strumenti musicali, vi prostrerete e adorerete la statua d'oro, che il re Nabucodonosor ha fatto innalzare.
6 Chiunque non si prostrera alla statua, in quel medesimo istante sara gettato in mezzo ad una fornace di fuoco ardente”.
7 Percio tutti i popoli, nazioni e lingue, in quell'istante che ebbero udito il suono del corno, del flauto, dell'arpicordo, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d'oro, che il re Nabucodonosor aveva fatto innalzare.

Denunzia e condanna dei Giudei

8 Pero in quel momento alcuni Caldei si fecero avanti per accusare i Giudei
9 e andarono a dire al re Nabucodonosor: “Re, vivi per sempre!
10 Tu hai decretato, o re, che chiunque avra udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, si deve prostrare e adorare la statua d'oro:
11 chiunque non si prostrera per adorarla, sia gettato in mezzo ad una fornace con il fuoco acceso.
12 Ora, ci sono alcuni Giudei, ai quali hai affidato gli affari della provincia di Babilonia, cioe Sadrach, Mesach e Abdenego, che non ti obbediscono, re: non servono i tuoi dei e non adorano la statua d'oro che tu hai fatto innalzare”.
13 Allora Nabucodonosor, sdegnato, comando che gli si conducessero Sadrach, Mesach e Abdenego, e questi comparvero alla presenza del re.
14 Nabucodonosor disse loro: “E' vero, Sadrach, Mesach e Abdenego, che voi non servite i miei dei e non adorate la statua d'oro che io ho fatto innalzare?
15 Ora, se voi sarete pronti, quando udirete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatta, bene; altrimenti in quel medesimo istante sarete gettati in mezzo ad una fornace dal fuoco ardente. Qual Dio vi potra liberare dalla mia mano?”.
16 Ma Sadrach, Mesach e Abdenego risposero al re Nabucodonosor: “Re, noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito;
17 sappi pero che il nostro Dio, che serviamo, puo liberarci dalla fornace con il fuoco acceso e dalla tua mano, o re.
18 Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dei e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto”.
19 Allora Nabucodonosor, acceso d'ira e con aspetto minaccioso contro Sadrach, Mesach e Abdenego, ordino che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte piu del solito.
20 Poi, ad alcuni uomini fra i piu forti del suo esercito, comando di legare Sadrach, Mesach e Abdenego e gettarli nella fornace con il fuoco acceso.
21 Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i loro abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso.
22 Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano acceso al massimo la fornace per gettarvi Sadrach, Mesach e Abdenego, rimasero uccisi dalle fiamme,
23 nel momento stesso che i tre giovani Sadrach, Mesach e Abdenego cadevano legati nella fornace con il fuoco acceso.

Cantico di Azaria nella fornace

24 Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore.
25 Azaria, alzatosi, fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse:
26 “Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri; degno di lode e glorioso e il tuo nome per sempre.
27 Tu sei giusto in tutto cio che hai fatto; tutte le tue opere sono vere, rette le tue vie e giusti tutti i tuoi giudizi.
28 Giusto e stato il tuo giudizio per quanto hai fatto ricadere su di noi e sulla citta santa dei nostri padri, Gerusalemme. Con verita e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo a causa dei nostri peccati,
29 poiche noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo. Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti,
30 non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto quanto ci avevi ordinato per il nostro bene.
31 Ora quanto hai fatto ricadere su di noi, tutto cio che ci hai fatto, l'hai fatto con retto giudizio:
32 ci hai dato in potere dei nostri nemici, ingiusti, i peggiori fra gli empi, e di un re iniquo, il piu malvagio su tutta la terra.
33 Ora non osiamo aprire la bocca: disonore e disprezzo sono toccati ai tuoi servi, ai tuoi adoratori.
34 Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non rompere la tua alleanza;
35 non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo tuo amico, di Isacco tuo servo, d'Israele tuo santo,
36 ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare.
37 Ora invece, Signore, noi siamo diventati piu piccoli di qualunque altra nazione, ora siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati.
38 Ora non abbiamo piu ne principe, ne capo, ne profeta, ne olocausto, ne sacrificio, ne oblazione, ne incenso, ne luogo per presentarti le primizie e trovar misericordia.
39 Potessimo esser accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, come olocausti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli.
40 Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perche non c'e confusione per coloro che confidano in te.
41 Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto.
42 Fa con noi secondo la tua clemenza, trattaci secondo la tua benevolenza, secondo la grandezza della tua misericordia.
43 Salvaci con i tuoi prodigi, da gloria, Signore, al tuo nome.
44 Siano invece confusi quanti fanno il male ai tuoi servi, siano coperti di vergogna con tutta la loro potenza; e sia infranta la loro forza!
45 Sappiano che tu sei il Signore, il Dio unico e glorioso su tutta la terra”.
46 I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti.
47 La fiamma si alzava quarantanove cubiti sopra la fornace
48 e uscendo brucio quei Caldei che si trovavano vicino alla fornace.
49 Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azaria e con i suoi compagni nella fornace, allontano da loro la fiamma del fuoco
50 e rese l'interno della fornace come un luogo dove soffiasse un vento pieno di rugiada. Cosi il fuoco non li tocco affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.

Cantico dei tre giovani

51 Allora quei tre giovani, a una sola voce, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace dicendo:
52 “Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, degno di lode e di gloria nei secoli. Benedetto il tuo nome glorioso e santo, degno di lode e di gloria nei secoli.
53 Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, degno di lode e di gloria nei secoli.
54 Benedetto sei tu nel trono del tuo regno, degno di lode e di gloria nei secoli.
55 Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini, degno di lode e di gloria nei secoli.
56 Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, degno di lode e di gloria nei secoli.
57 Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
58 Benedite, angeli del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
59 Benedite, cieli, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
60 Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
61 Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
62 Benedite, sole e luna, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
63 Benedite, stelle del cielo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
64 Benedite, piogge e rugiade, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
65 Benedite, o venti tutti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
66 Benedite, fuoco e calore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
67 Benedite, freddo e caldo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
68 Benedite, rugiada e brina, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
69 Benedite, gelo e freddo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
70 Benedite, ghiacci e nevi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
71 Benedite, notti e giorni, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
72 Benedite, luce e tenebre, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
73 Benedite, folgori e nubi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
74 Benedica la terra il Signore, lo lodi e lo esalti nei secoli.
75 Benedite, monti e colline, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
76 Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
77 Benedite, sorgenti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
78 Benedite, mari e fiumi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
79 Benedite, mostri marini e quanto si muove nell'acqua, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
80 Benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
81 Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
82 Benedite, figli dell'uomo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
83 Benedica Israele il Signore, lo lodi e lo esalti nei secoli.
84 Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
85 Benedite, o servi del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
86 Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
87 Benedite, pii e umili di cuore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
88 Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli, perche ci ha liberati dagl'inferi, e salvati dalla mano della morte, ci ha scampati di mezzo alla fiamma ardente, ci ha liberati dal fuoco.
89 Lodate il Signore, perche egli e buono, perche la sua grazia dura sempre.
90 Benedite, fedeli tutti, il Dio degli dei, lodatelo e celebratelo, perche la sua grazia dura sempre”.

Riconoscimento del miracolo

91 Allora il re Nabucodonosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: “Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?”. “Certo, o re”, risposero.
92 Egli soggiunse: “Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto e simile nell'aspetto a un figlio di dei”.
93 Allora Nabucodonosor si accosto alla bocca della fornace con il fuoco acceso e prese a dire: “Sadrach, Mesach, Abdenego, servi del Dio altissimo, uscite, venite fuori”. Allora Sadrach, Mesach e Abdenego uscirono dal fuoco.
94 Quindi i satrapi, i prefetti, i governatori e i ministri del re si radunarono e, guardando quegli uomini, videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere; che neppure un capello del loro capo era stato bruciato e i loro mantelli non erano stati toccati e neppure l'odore del fuoco era penetrato in essi.
95 Nabucodonosor prese a dire: “Benedetto il Dio di Sadrach, Mesach e Abdenego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio che il loro Dio.
96 Percio io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, proferira offesa contro il Dio di Sadrach, Mesach e Abdenego, sia tagliato a pezzi e la sua casa sia ridotta a un mucchio di rovine, poiche nessun altro dio puo in tal maniera liberare”.
97 Da allora il re promosse Sadrach, Mesach e Abdenego a cariche pubbliche nella provincia di Babilonia.

IL SOGNO PREMONITORE E LA FOLLIA DI NABUCODONOSOR

98 Il re Nabucodonosor a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano in tutta la terra: Pace e prosperita!
99 M'e parso opportuno rendervi noti i prodigi e le meraviglie che il Dio altissimo ha fatto per me.
100 Quanto sono grandi i suoi prodigi e quanto straordinarie le sue meraviglie! Il suo regno e un regno eterno e il suo dominio di generazione in generazione.

Daniele - Capitolo 4

Nabucodonosor racconta il suo sogno

1 Io Nabucodonosor ero tranquillo in casa e felice nella reggia,
2 quando ebbi un sogno che mi spavento. Le immaginazioni che mi vennero mentre ero nel mio letto e le visioni che mi passarono per la mente mi turbarono.
3 Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno.
4 Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione.
5 Infine mi si presento Daniele, chiamato Baltazzar dal nome del mio dio, un uomo in cui e lo spirito degli dei santi, e gli raccontai il sogno
6 dicendo: “Baltazzar, principe dei maghi, poiche io so che lo spirito degli dei santi e in te e che nessun segreto ti e difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione”.
7 Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto, erano queste: Io stavo guardando ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla terra.
8 Quell'albero era grande, robusto, la sua cima giungeva al cielo e si poteva vedere fin dall'estremita della terra.
9 I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti e vi era in esso da mangiare per tutti. Le bestie della terra si riparavano alla sua ombra e gli uccelli del cielo facevano il nido fra i suoi rami; di lui si nutriva ogni vivente.
10 Mentre nel mio letto stavo osservando le visioni che mi passavano per la mente, ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo
11 e grido a voce alta: “Tagliate l'albero e stroncate i suoi rami: scuotete le foglie, disperdetene i frutti: fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi rami.
12 Lasciate pero nella terra il ceppo con le radici, legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna. Sia bagnato dalla rugiada del cielo e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati.
13 Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano gli sia dato un cuore di bestia: sette tempi passeranno su di lui.
14 Cosi e deciso per sentenza dei vigilanti e secondo la parola dei santi. Cosi i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo puo dare a chi vuole e insediarvi anche il piu piccolo degli uomini”.
15 Questo e il sogno, che io, re Nabucodonosor, ho fatto. Ora tu, Baltazzar, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perche, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te e lo spirito degli dei santi.

Daniele interpreta il sogno

16 Allora Daniele, chiamato Baltazzar, rimase per qualche tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli si rivolse: “Baltazzar, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione”. Rispose Baltazzar: “Signor mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari.
17 L'albero che tu hai visto, grande e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo e si poteva vedere da tutta la terra
18 e le cui foglie erano belle e i suoi frutti abbondanti e in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le bestie della terra e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo,
19 sei tu, re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza e cresciuta, e giunta al cielo e il tuo dominio si e esteso sino ai confini della terra.
20 Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal cielo e diceva: Tagliate l'albero, spezzatelo, pero lasciate nella terra il ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie della terra, finche sette tempi siano passati su di lui,
21 questa, o re, ne e la spiegazione e questo e il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore:
22 Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sara con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finche tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo da a chi vuole.
23 L'ordine che e stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sara ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio.
24 Percio, re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquita con atti di misericordia verso gli afflitti, perche tu possa godere lunga prosperita”.

Il sogno si realizza

25 Tutte queste cose avvennero al re Nabucodonosor.
26 Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza della reggia di Babilonia,
27 il re prese a dire: “Non e questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maesta, con la forza della mia potenza?”.
28 Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: “A te io parlo, re Nabucodonosor: il regno ti e tolto!
29 Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sara con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finche tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo da a chi vuole”.
30 In quel momento stesso si adempi la parola sopra Nabucodonosor. Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangio l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo: il pelo gli crebbe come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli.
31 “Ma finito quel tempo, io Nabucodonosor alzai gli occhi al cielo e la ragione torno in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno, la cui potenza e potenza eterna e il cui regno e di generazione in generazione.
32 Tutti gli abitanti della terra sono, davanti a lui, come un nulla; egli dispone come gli piace delle schiere del cielo e degli abitanti della terra. Nessuno puo fermargli la mano e dirgli: Che cosa fai?
33 In quel tempo torno in me la conoscenza e con la gloria del regno mi fu restituita la mia maesta e il mio splendore: i miei ministri e i miei principi mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche piu grande.
34 Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono verita e le sue vie giustizia; egli puo umiliare coloro che camminano nella superbia”.

Daniele - Capitolo 5

IL BANCHETTO DI BALDASSAR

1 Il re Baldassar imbandi un gran banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino.
2 Quando Baldassar ebbe molto bevuto comando che fossero portati i vasi d'oro e d'argento che Nabucodonosor suo padre aveva asportati dal tempio, che era in Gerusalemme, perche vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine.
3 Furono quindi portati i vasi d'oro, che erano stati asportati dal tempio di Gerusalemme, e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere;
4 mentre bevevano il vino, lodavano gli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra.
5 In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, le quali scrivevano sulla parete della sala reale, di fronte al candelabro. Nel vedere quelle dita che scrivevano,
6 il re cambio d'aspetto: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i ginocchi gli battevano l'uno contro l'altro.
7 Allora il re si mise a gridare, ordinando che si convocassero gli astrologi, i caldei e gli indovini. Appena vennero, il re disse ai saggi di Babilonia: “Chiunque leggera quella scrittura e me ne dara la spiegazione sara vestito di porpora, portera una collana d'oro al collo e sara il terzo signore del regno”.
8 Allora entrarono nella sala tutti i saggi del re, ma non poterono leggere quella scrittura ne darne al re la spiegazione.
9 Il re Baldassar rimase molto turbato e cambio colore; anche i suoi grandi restarono sconcertati.
10 La regina, alle parole del re e dei suoi grandi, entro nella sala del banchetto e, rivolta al re, gli disse: “Re, vivi per sempre! I tuoi pensieri non ti spaventino ne si cambi il colore del tuo volto.
11 C'e nel tuo regno un uomo, in cui e lo spirito degli dei santi. Al tempo di tuo padre si trovo in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dei. Il re Nabucodonosor tuo padre lo aveva fatto capo dei maghi, degli astrologi, dei caldei e degli indovini.
12 Fu riscontrato in questo Daniele, che il re aveva chiamato Baltazzar, uno spirito superiore e tanto accorgimento da interpretare sogni, spiegare detti oscuri, sciogliere enigmi. Si convochi dunque Daniele ed egli dara la spiegazione”.
13 Fu quindi introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: “Sei tu Daniele un deportato dei Giudei, che il re mio padre ha condotto qua dalla Giudea?
14 Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dei santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria.
15 Poco fa sono stati condotti alla mia presenza i saggi e gli astrologi per leggere questa scrittura e darmene la spiegazione, ma non sono stati capaci.
16 Ora, mi e stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e sciogliere enigmi. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d'oro e sarai il terzo signore del regno”.
17 Daniele rispose al re: “Tieni pure i tuoi doni per te e da ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggero la scrittura al re e gliene daro la spiegazione.
18 O re, il Dio altissimo aveva dato a Nabucodonosor tuo padre regno, grandezza, gloria e magnificenza.
19 Per questa grandezza che aveva ricevuto, tutti i popoli, nazioni e lingue lo temevano e tremavano davanti a lui: egli uccideva chi voleva, innalzava chi gli piaceva e abbassava chi gli pareva.
20 Ma, quando il suo cuore si insuperbi e il suo spirito si ostino nell'alterigia, fu deposto dal trono e gli fu tolta la sua gloria.
21 Fu cacciato dal consorzio umano e il suo cuore divenne simile a quello delle bestie; la sua dimora fu con gli onagri e mangio l'erba come i buoi; il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finche riconobbe che il Dio altissimo domina sul regno degli uomini, sul quale innalza chi gli piace.
22 Tu, Baldassar suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, sebbene tu fossi a conoscenza di tutto questo.
23 Anzi tu hai insolentito contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono e non hai glorificato Dio, nelle cui mani e la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie.
24 Da lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto,
25 di cui questa e la lettura: mene, tekel, peres,
26 e questa ne e l'interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine.
27 Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante.
28 Peres: il tuo regno e diviso e dato ai Medi e ai Persiani”.
29 Allora, per ordine di Baldassar, Daniele fu vestito di porpora, ebbe una collana d'oro al collo e con bando pubblico fu dichiarato terzo signore del regno.
30 In quella stessa notte Baldassar re dei Caldei fu ucciso:
31 Dario il Medo ricevette il regno, all'eta di circa sessantadue anni.

Daniele - Capitolo 6

DANIELE NELLA FOSSA DEI LEONI

Gelosia dei satrapi

1 Volle Dario costituire nel suo regno centoventi satrapi e ripartirli per tutte le province.
2 A capo dei satrapi mise tre governatori, di cui uno fu Daniele, ai quali i satrapi dovevano render conto perche nessun danno ne
3 soffrisse il re. Ora Daniele era superiore agli altri governatori e ai satrapi, perche possedeva uno spirito eccezionale, tanto che il re pensava di metterlo a capo di tutto il suo regno.
4 Percio tanto i governatori che i satrapi cercavano il modo di trovar qualche pretesto contro Daniele nell'amministrazione del regno.
5 Ma non potendo trovare nessun motivo di accusa ne colpa, perche egli era fedele e non aveva niente da farsi rimproverare,
6 quegli uomini allora pensarono: “Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella legge del suo Dio”.
7 Percio quei governatori e i satrapi si radunarono presso il re e gli dissero: “Re Dario, vivi per sempre!
8 Tutti i governatori del regno, i magistrati, i satrapi, i consiglieri e i capi sono del parere che venga pubblicato un severo decreto del re secondo il quale chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica alcuna a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni.
9 Ora, o re, emana il decreto e fallo mettere per iscritto, perche sia irrevocabile, come sono le leggi di Media e di Persia, che non si possono mutare”.
10 Allora il re Dario fece scrivere il decreto.

Preghiera di Daniele

11 Daniele, quando venne a sapere del decreto del re, si ritiro in casa. Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodava il suo Dio, come era solito fare anche prima.
12 Allora quegli uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio.
13 Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al divieto del re: “Non hai tu scritto un decreto che chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo, all'infuori di te, re, sia gettato nella fossa dei leoni?”. Il re rispose: “Si. Il decreto e irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani”.
14 “Ebbene - replicarono al re - Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto ne di te, re, ne del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere”.
15 Il re, all'udir queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo.
16 Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: “Sappi, re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto firmato dal re e irrevocabile”.

Daniele nella fossa dei leoni

17 Allora il re ordino che si prendesse Daniele e si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: “Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!”.
18 Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillo con il suo anello e con l'anello dei suoi grandi, perche niente fosse mutato sulla sorte di Daniele.
19 Quindi il re ritorno alla reggia, passo la notte digiuno, non gli fu introdotta alcuna donna e anche il sonno lo abbandono.
20 La mattina dopo il re si alzo di buon'ora e sullo spuntar del giorno ando in fretta alla fossa dei leoni.
21 Quando fu vicino, chiamo: “Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?”.
22 Daniele rispose: “Re, vivi per sempre.
23 Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perche sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male”.
24 Il re fu pieno di gioia e comando che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontro in lui lesione alcuna, poiche egli aveva confidato nel suo Dio.
25 Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancor giunti al fondo della fossa, che i leoni furono loro addosso e stritolarono tutte le loro ossa.

Professione di fede del re

26 Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: “Pace e prosperita.
27 Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l'impero a me soggetto si onori e si tema il Dio di Daniele, perche egli e il Dio vivente, che dura in eterno; il suo regno e tale che non sara mai distrutto e il suo dominio non conosce fine.
28 Egli salva e libera, fa prodigi e miracoli in cielo e in terra: egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni”.
29 Questo Daniele prospero durante il regno di Dario e il regno di Ciro il Persiano.

Daniele - Capitolo 7

SOGNO DI DANIELE: LE QUATTRO BESTIE

La visione delle bestie

1 Nel primo anno di Baldassar re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, ebbe un sogno e visioni nella sua mente. Egli scrisse il sogno e ne fece la relazione che dice:
2 Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mar Mediterraneo
3 e quattro grandi bestie, differenti l'una dall'altra, salivano dal mare.
4 La prima era simile ad un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono tolte le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d'uomo.
5 Poi ecco una seconda bestia, simile ad un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: “Su, divora molta carne”.
6 Mentre stavo guardando, eccone un'altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d'uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio.
7 Stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d'una forza eccezionale, con denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna.
8 Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno piu piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che parlava con alterigia.

Visione del vegliardo e del Figlio di uomo

9 Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente.
10 Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti.
11 Continuai a guardare a causa delle parole superbe che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare sul fuoco.
12 Alle altre bestie fu tolto il potere e fu loro concesso di prolungare la vita fino a un termine stabilito di tempo.
13 Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui,
14 che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere e un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno e tale che non sara mai distrutto.

Interpretazione della visione

15 Io, Daniele, mi sentii venir meno le forze, tanto le visioni della mia mente mi avevano turbato;
16 mi accostai ad uno dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione:
17 “Le quattro grandi bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra;
18 ma i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per secoli e secoli”.
19 Volli poi sapere la verita intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e molto terribile, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo e che mangiava e stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava;
20 intorno alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell'ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano cadute tre corna e del perche quel corno aveva occhi e una bocca che parlava con alterigia e appariva maggiore delle altre corna.
21 Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva,
22 finche venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.
23 Egli dunque mi disse: “La quarta bestia significa che ci sara sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorera tutta la terra, la stritolera e la calpestera.
24 Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguira un altro, diverso dai precedenti: abbattera tre re
25 e proferira insulti contro l'Altissimo e distruggera i santi dell'Altissimo; pensera di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, piu tempi e la meta di un tempo.
26 Si terra poi il giudizio e gli sara tolto il potere, quindi verra sterminato e distrutto completamente.
27 Allora il regno, il potere e la grandezza di tutti i regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo, il cui regno sara eterno e tutti gli imperi lo serviranno e obbediranno”.
28 Qui finisce la relazione. Io, Daniele, rimasi molto turbato nei pensieri, il colore del mio volto si cambio e conservai tutto questo nel cuore.

Daniele - Capitolo 8

VISIONE DI DANIELE: IL MONTONE E IL CAPRO

La visione

1 Il terzo anno del regno del re Baldassar, io Daniele ebbi un'altra visione dopo quella che mi era apparsa prima.
2 Quand'ebbi questa visione, mi trovavo nella cittadella di Susa, che e nella provincia dell'Elam, e mi sembrava, in visione, di essere presso il fiume Ulai.
3 Alzai gli occhi e guardai; ecco un montone, in piedi, stava di fronte al fiume. Aveva due corna alte, ma un corno era piu alto dell'altro, sebbene fosse spuntato dopo.
4 Io vidi che quel montone cozzava verso l'occidente, il settentrione e il mezzogiorno e nessuna bestia gli poteva resistere, ne alcuno era in grado di liberare dal suo potere: faceva quel che gli pareva e divenne grande.
5 Io stavo attento ed ecco un capro venire da occidente, sulla terra, senza toccarne il suolo: aveva fra gli occhi un grosso corno.
6 Si avvicino al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi di fronte al fiume, e gli si scaglio contro con tutta la forza.
7 Dopo averlo assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di lui e spezzargli le due corna, senza che il montone avesse la forza di resistergli; poi lo getto a terra e lo calpesto e nessuno liberava il montone dal suo potere.
8 Il capro divenne molto potente; ma quando fu diventato grande, quel suo gran corno si spezzo e al posto di quello sorsero altre quattro corna, verso i quattro venti del cielo.
9 Da uno di quelli usci un piccolo corno, che crebbe molto verso il mezzogiorno, l'oriente e verso la Palestina:
10 s'innalzo fin contro la milizia celeste e getto a terra una parte di quella schiera e delle stelle e le calpesto.
11 S'innalzo fino al capo della milizia e gli tolse il sacrificio quotidiano e fu profanata la santa dimora.
12 In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verita; cio esso fece e vi riusci.
13 Udii un santo parlare e un altro santo dire a quello che parlava: “Fino a quando durera questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la desolazione dell'iniquita, il santuario e la milizia calpestati?”.
14 Gli rispose: “Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sara rivendicato”.

L'Angelo Gabriele spiega la visione

15 Mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall'aspetto d'uomo;
16 intesi la voce di un uomo, in mezzo all'Ulai, che gridava e diceva: “Gabriele, spiega a lui la visione”.
17 Egli venne dove io ero e quando giunse, io ebbi paura e caddi con la faccia a terra. Egli mi disse: “Figlio dell'uomo, comprendi bene, questa visione riguarda il tempo della fine”.
18 Mentre egli parlava con me, caddi svenuto con la faccia a terra; ma egli mi tocco e mi fece alzare.
19 Egli disse: “Ecco io ti rivelo cio che avverra al termine dell'ira, perche la visione riguarda il tempo della fine.
20 Il montone con due corna, che tu hai visto, significa il re di Media e di Persia;
21 il capro e il re della Grecia; il gran corno, che era in mezzo ai suoi occhi, e il primo re.
22 Che quello sia stato spezzato e quattro ne siano sorti al posto di uno, significa che quattro regni sorgeranno dalla medesima nazione, ma non con la medesima potenza di lui.
23 Alla fine del loro regno, quando l'empieta avra raggiunto il colmo, sorgera un re audace, sfacciato e intrigante.
24 La sua potenza si rafforzera, ma non per potenza propria; causera inaudite rovine, avra successo nelle imprese, distruggera i potenti e il popolo dei santi.
25 Per la sua astuzia, la frode prosperera nelle sue mani, si insuperbira in cuor suo e con inganno fara perire molti: insorgera contro il principe dei principi, ma verra spezzato senza intervento di mano d'uomo.
26 La visione di sere e mattine, che e stata spiegata, e vera. Ora tu tieni segreta la visione, perche riguarda cose che avverranno fra molti giorni”.
27 Io, Daniele, rimasi sfinito e mi sentii male per vari giorni: poi mi alzai e sbrigai gli affari del re: ma ero stupefatto della visione perche non la potevo comprendere.

Daniele - Capitolo 9

LA PROFEZIA DELLE SETTANTA SETTIMANE

Preghiera di Daniele

1 Nell'anno primo di Dario figlio di Serse, della progenie dei Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei,
2 nel primo anno del suo regno, io Daniele tentavo di comprendere nei libri il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e nei quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioe settant'anni.
3 Mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con il digiuno, veste di sacco e cenere
4 e feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio: “Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l'alleanza e la benevolenza verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti,
5 abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!
6 Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali hanno in tuo nome parlato ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
7 A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancor oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i misfatti che hanno commesso contro di te.
8 Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri, perche abbiamo peccato contro di te;
9 al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perche ci siamo ribellati contro di lui,
10 non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro, ne seguito quelle leggi che egli ci aveva date per mezzo dei suoi servi, i profeti.
11 Tutto Israele ha trasgredito la tua legge, s'e allontanato per non ascoltare la tua voce; cosi si e riversata su di noi l'esecrazione scritta nella legge di Mose, servo di Dio, perche abbiamo peccato contro di lui.
12 Egli ha messo in atto quelle parole che aveva pronunziate contro di noi e i nostri governanti, mandando su di noi un male cosi grande quale mai, sotto il cielo, era venuto a Gerusalemme.
13 Tutto questo male e venuto su di noi, proprio come sta scritto nella legge di Mose. Tuttavia noi non abbiamo supplicato il Signore Dio nostro, convertendoci dalle nostre iniquita e seguendo la tua verita.
14 Il Signore ha vegliato sopra questo male, l'ha mandato su di noi, poiche il Signore Dio nostro e giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo ascoltato la sua voce.
15 Signore Dio nostro, che hai fatto uscire il tuo popolo dall'Egitto con mano forte e ti sei fatto un nome, come e oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi.
16 Signore, secondo la tua misericordia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua citta, verso il tuo monte santo, poiche per i nostri peccati e per l'iniquita dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso quanti ci stanno intorno.
17 Ora ascolta, Dio nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo, o Signore, fa risplendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che e desolato.
18 Porgi l'orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni e la citta sulla quale e stato invocato il tuo nome! Non presentiamo le nostre suppliche davanti a te, basate sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia.
19 Signore, ascolta; Signore, perdona; Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiche il tuo nome e stato invocato sulla tua citta e sul tuo popolo”.

L'angelo Gabriele spiega la profezia

20 Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio,
21 mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volo veloce verso di me: era l'ora dell'offerta della sera.
22 Egli mi rivolse questo discorso: “Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere.
23 Fin dall'inizio delle tue suppliche e uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiche tu sei un uomo prediletto. Ora sta attento alla parola e comprendi la visione:
24 Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa citta per mettere fine all'empieta, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquita, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi.
25 Sappi e intendi bene, da quando usci la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e cio in tempi angosciosi.
26 Dopo sessantadue settimane, un consacrato sara soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verra distruggera la citta e il santuario; la sua fine sara un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate.
27 Egli stringera una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di meta settimana, fara cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porra l'abominio della desolazione e cio sara sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore”.

Daniele - Capitolo 10

LA GRANDE VISIONE

IL TEMPO DELL'IRA

Visione dell'uomo vestito di lino

1 L'anno terzo di Ciro re dei Persiani, fu rivelata una parola a Daniele, chiamato Baltazzar. Vera e la parola e la lotta e grande. Egli comprese la parola e gli fu dato d'intendere la visione.
2 In quel tempo io, Daniele, feci penitenza per tre settimane,
3 non mangiai cibo prelibato, non mi entro in bocca ne carne ne vino e non mi unsi d'unguento finche non furono compiute tre settimane.
4 Il giorno ventiquattro del primo mese, mentre stavo sulla sponda del gran fiume, cioe il Tigri,
5 alzai gli occhi e guardai ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura d'oro di Ufaz;
6 il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e le gambe somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di una moltitudine.
7 Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore si impadroni di loro e fuggirono a nascondersi.
8 Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze.

Apparizione dell'angelo

9 Udii il suono delle sue parole, ma, appena udito il suono delle sue parole, caddi stordito con la faccia a terra.
10 Ed ecco, una mano mi tocco e tutto tremante mi fece alzare sulle ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani.
11 Poi egli mi disse: “Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in piedi, poiche ora sono stato mandato a te”. Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai in piedi tutto tremante.
12 Egli mi disse: “Non temere, Daniele, poiche fin dal primo giorno in cui ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto per le tue parole.
13 Ma il principe del regno di Persia mi si e opposto per ventun giorni: pero Michele, uno dei primi principi, mi e venuto in aiuto e io l'ho lasciato la presso il principe del re di Persia;
14 ora sono venuto per farti intendere cio che avverra al tuo popolo alla fine dei giorni, poiche c'e ancora una visione per quei giorni”.
15 Mentre egli parlava con me in questa maniera, chinai la faccia a terra e ammutolii.
16 Ed ecco uno con sembianze di uomo mi tocco le labbra: io aprii la bocca e parlai e dissi a colui che era in piedi davanti a me: “Signor mio, nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perduto tutte le energie.
17 Come potrebbe questo servo del mio signore parlare con il mio signore, dal momento che non e rimasto in me alcun vigore e mi manca anche il respiro?”.
18 Allora di nuovo quella figura d'uomo mi tocco, mi rese le forze
19 e mi disse: “Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfrancati”. Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e dissi: “Parli il mio signore perche tu mi hai ridato forza”.

L'annunzio profetico

20 Allora mi disse: “Sai tu perche io sono venuto da te? Ora tornero di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi usciro ed ecco verra il principe di Grecia.
21 Io ti dichiarero cio che e scritto nel libro della verita. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe, (11,1) e io, nell'anno primo di Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno.

Daniele - Capitolo 11

Prime guerre tra Seleucidi e Lagidi

2 Ed ora io ti manifestero la verita. Ecco, vi saranno ancora tre re in Persia: poi il quarto acquistera ricchezze superiori a tutti gli altri e dopo essersi reso potente con le ricchezze, muovera con tutti i suoi contro il regno di Grecia.
3 Sorgera quindi un re potente e valoroso, il quale dominera sopra un grande impero e fara cio che vuole;
4 ma appena si sara affermato, il suo regno verra smembrato e diviso ai quattro venti del cielo, ma non fra i suoi discendenti ne con la stessa forza che egli possedeva; il suo regno sara infatti smembrato e dato ad altri anziche ai suoi discendenti.
5 Il re del mezzogiorno diverra potente e uno dei suoi capitani sara piu forte di lui e il suo impero sara grande.
6 Dopo qualche anno faranno alleanza e la figlia del re del mezzogiorno verra al re del settentrione per fare la pace, ma non potra mantenere la forza del suo braccio e non resistera ne lei ne la sua discendenza e sara condannata a morte insieme con i suoi seguaci, il figlio e il marito.
7 In quel tempo, da un germoglio delle sue radici sorgera uno, al posto di costui, e verra con un esercito e avanzera contro le fortezze del re del settentrione, le assalira e se ne impadronira.
8 Condurra in Egitto i loro dei con le loro immagini e i loro preziosi oggetti d'oro e d'argento, come preda di guerra, poi per qualche anno si asterra dal contendere con il re del settentrione.
9 Questi muovera contro il re del mezzogiorno, ma se ne ritornera nel suo paese.
10 Poi suo figlio si preparera alla guerra, raccogliendo una moltitudine di grandi eserciti, con i quali avanzera come una inondazione: attraversera il paese per attaccare di nuovo battaglia e giungere sino alla sua fortezza.
11 Il re del mezzogiorno, inasprito, uscira per combattere con il re del settentrione, che si muovera con un grande esercito, ma questo cadra in potere del re del mezzogiorno,
12 il quale dopo aver disfatto quell'esercito si gonfiera d'orgoglio, ma pur avendo abbattuto decine di migliaia, non per questo sara piu forte.
13 Il re del settentrione di nuovo mettera insieme un grande esercito, piu grande di quello di prima, e dopo qualche anno avanzera con un grande esercito e con grande apparato.
14 In quel tempo molti si alzeranno contro il re del mezzogiorno e uomini violenti del tuo popolo insorgeranno per adempiere la visione, ma cadranno.
15 Il re del settentrione verra, costruira terrapieni e occupera una citta ben fortificata. Le forze del mezzogiorno, con truppe scelte, non potranno resistere, manchera loro la forza per opporre resistenza.
16 L'invasore fara cio che vuole e nessuno gli si potra opporre; si stabilira in quella magnifica terra e la distruzione sara nelle sue mani.
17 Quindi si proporra di occupare tutto il regno del re del mezzogiorno, stipulera un'alleanza con lui e gli dara sua figlia per rovinarlo, ma cio non riuscira e non raggiungera il suo scopo.
18 Poi volgera le mire alle isole e ne prendera molte, ma un comandante straniero fara cessare la sua arroganza, facendola ricadere sopra di lui.
19 Si volgera poi verso le fortezze del proprio paese, ma inciampera, cadra, scomparira.
20 Sorgera quindi al suo posto uno che mandera esattori nella terra perla del suo regno, ma in pochi giorni sara stroncato, non nel furore di una rivolta ne in battaglia.

Antioco Epifane

21 Gli succedera poi un uomo abbietto, privo di dignita regale: verra di nascosto e occupera il regno con la frode.
22 Le forze armate saranno annientate davanti a lui e sara stroncato anche il capo dell'alleanza.
23 Non appena sara stata stipulata un'alleanza con lui, egli agira con la frode, crescera e si consolidera con poca gente.
24 Entrera di nascosto nei luoghi piu fertili della provincia e fara cose che ne i suoi padri ne i padri dei suoi padri osarono fare; distribuira alla sua gente preda, spoglie e ricchezze e ordira progetti contro le fortezze, ma cio fino ad un certo tempo.
25 La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del mezzogiorno con un grande esercito e il re del mezzogiorno verra a battaglia con un grande e potente esercito, ma non potra resistere, perche si ordiranno congiure contro di lui:
26 i suoi stessi commensali saranno causa della sua rovina; il suo esercito sara travolto e molti cadranno uccisi.
27 I due re non penseranno che a farsi del male a vicenda e seduti alla stessa tavola parleranno con finzione, ma senza riuscire nei reciproci intenti, perche li attendera la fine, al tempo stabilito.
28 Egli ritornera nel suo paese con grandi ricchezze e con in cuore l'avversione alla santa alleanza: agira secondo i suoi piani e poi ritornera nel suo paese.
29 Al tempo determinato verra di nuovo contro il paese del mezzogiorno, ma quest'ultima impresa non riuscira come la prima.
30 Verranno contro lui navi dei Kittim ed egli si sentira scoraggiato e tornera indietro. Si volgera infuriato e agira contro la santa alleanza, e nel suo ritorno se la intendera con coloro che avranno abbandonato la santa alleanza.
31 Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l'abominio della desolazione.
32 Con lusinghe egli sedurra coloro che avranno apostatato dall'alleanza, ma quanti riconoscono il proprio Dio si fortificheranno e agiranno.
33 I piu saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitu e saccheggiati per molti giorni.
34 Mentre cosi cadranno, riceveranno un po di aiuto: molti pero si uniranno a loro ma senza sincerita.
35 Alcuni saggi cadranno perche fra di loro ve ne siano di quelli purificati, lavati, resi candidi fino al tempo della fine, che dovra venire al tempo stabilito.
36 Il re dunque fara cio che vuole, s'innalzera, si magnifichera sopra ogni dio e proferira cose inaudite contro il Dio degli dei e avra successo finche non sara colma l'ira; poiche cio che e stato determinato si compira.
37 Egli non si curera neppure delle divinita dei suoi padri ne del dio amato dalle donne, ne di altro dio, poiche egli si esaltera sopra tutti.
38 Onorera invece il dio delle fortezze: onorera, con oro e argento, con gemme e con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai conosciuto.
39 Nel nome di quel dio straniero attacchera le fortezze e colmera di onori coloro che lo riconosceranno: dara loro il potere su molti e distribuira loro terre in ricompensa.

IL TEMPO DELLA FINE

Fine del persecutore

40 Al tempo della fine il re del mezzogiorno si scontrera con lui e il re del settentrione gli piombera addosso, come turbine, con carri, con cavalieri e molte navi; entrera nel suo territorio invadendolo.
41 Entrera anche in quella magnifica terra e molti paesi soccomberanno. Questi pero scamperanno dalla sua mano: Edom, Moab e gran parte degli Ammoniti.
42 Mettera cosi la mano su molti paesi; neppure l'Egitto scampera.
43 S'impadronira di tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose d'Egitto: i Libi e gli Etiopi saranno al suo seguito.
44 Ma notizie dall'oriente e dal settentrione lo turberanno: egli partira con grande ira per distruggere e disperdere molti.
45 Piantera le tende del suo palazzo fra il mare e il bel monte santo: poi giungera alla fine e nessuno verra in suo aiuto.

Daniele - Capitolo 12

1 Or in quel tempo sorgera Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sara un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sara salvato il tuo popolo, chiunque si trovera scritto nel libro.

La risurrezione e la retribuzione

2 Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna.
3 I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
4 Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sara accresciuta”.

La profezia sigillata

5 Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di la sull'altra sponda.
6 Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: “Quando si compiranno queste cose meravigliose?”.
7 Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giuro per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la meta di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo.
8 Io udii bene, ma non compresi, e dissi: “Mio Signore, quale sara la fine di queste cose?”.
9 Egli mi rispose: “Va, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine.
10 Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intendera queste cose, ma i saggi le intenderanno.
11 Ora, dal tempo in cui sara abolito il sacrificio quotidiano e sara eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni.
12 Beato chi aspettera con pazienza e giungera a milletrecentotrentacinque giorni.
13 Tu, va pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni”.

Daniele - Capitolo 13

SUSANNA E IL GIUDIZIO DI DANIELE

1 Abitava in Babilonia un uomo chiamato Ioakim,
2 il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkia, di rara bellezza e timorata di Dio.
3 I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figlia secondo la legge di Mose.
4 Ioakim era molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa ed essendo stimato piu di ogni altro i Giudei andavano da lui.
5 In quell'anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani: erano di quelli di cui il Signore ha detto: “L'iniquita e uscita da Babilonia per opera di anziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo”.
6 Questi frequentavano la casa di Ioakim e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavano da loro.
7 Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito.
8 I due anziani che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un'ardente passione per lei:
9 persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi.
10 Eran colpiti tutt'e due dalla passione per lei,
11 ma l'uno nascondeva all'altro la sua pena, perche si vergognavano di rivelare la brama che avevano di unirsi a lei.
12 Ogni giorno con maggior desiderio cercavano di vederla. Un giorno uno disse all'altro:
13 “Andiamo pure a casa: e l'ora di desinare” e usciti se ne andarono.
14 Ma ritornati indietro, si ritrovarono di nuovo insieme e, domandandosi a vicenda il motivo, confessarono la propria passione. Allora studiarono il momento opportuno di poterla sorprendere sola.
15 Mentre aspettavano l'occasione favorevole, Susanna entro, come al solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiche faceva caldo.
16 Non c'era nessun altro al di fuori dei due anziani nascosti a spiarla.
17 Susanna disse alle ancelle: “Portatemi l'unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perche voglio fare il bagno”.
18 Esse fecero come aveva ordinato: chiusero le porte del giardino ed entrarono in casa dalla porta laterale per portare cio che Susanna chiedeva, senza accorgersi degli anziani poiche si erano nascosti.
19 Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero:
20 “Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e datti a noi.
21 In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e percio hai fatto uscire le ancelle”.
22 Susanna, piangendo, esclamo: “Sono alle strette da ogni parte. Se cedo, e la morte per me; se rifiuto, non potro scampare dalle vostre mani.
23 Meglio pero per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!”.
24 Susanna grido a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei
25 e uno di loro corse alle porte del giardino e le apri.
26 I servi di casa, all'udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa stava accadendo.
27 Quando gli anziani ebbero fatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perche mai era stata detta una simile cosa di Susanna.
28 Il giorno dopo, tutto il popolo si aduno nella casa di Ioakim, suo marito e andarono la anche i due anziani pieni di perverse intenzioni per condannare a morte Susanna.
29 Rivolti al popolo dissero: “Si faccia venire Susanna figlia di Chelkia, moglie di Ioakim”. Mandarono a chiamarla
30 ed essa venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti.
31 Susanna era assai delicata d'aspetto e molto bella di forme;
32 aveva il velo e quei perversi ordinarono che le fosse tolto per godere almeno cosi della sua bellezza.
33 Tutti i suoi familiari e amici piangevano.
34 I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa.
35 Essa piangendo alzo gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore.
36 Gli anziani dissero: “Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, e venuta con due ancelle, ha chiuse le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle.
37 Quindi e entrato da lei un giovane che era nascosto, e si e unito a lei.
38 Noi che eravamo in un angolo del giardino, vedendo una tale nefandezza, ci siamo precipitati su di loro e li abbiamo sorpresi insieme.
39 Non abbiamo potuto prendere il giovane perche, piu forte di noi, ha aperto la porta ed e fuggito.
40 Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non ce l'ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni”.
41 La moltitudine presto loro fede poiche erano anziani e giudici del popolo e la condanno a morte.
42 Allora Susanna ad alta voce esclamo: “Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano,
43 tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me”.
44 E il Signore ascolto la sua voce.
45 Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscito il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele,
46 il quale si mise a gridare: “Io sono innocente del sangue di lei!”.
47 Tutti si voltarono verso di lui dicendo: “Che vuoi dire con le tue parole?”.
48 Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: “Siete cosi stolti, Israeliti? Avete condannato a morte una figlia d'Israele senza indagare la verita!
49 Tornate al tribunale, perche costoro hanno deposto il falso contro di lei”.
50 Il popolo torno subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: “Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiche Dio ti ha dato il dono dell'anzianita”.
51 Daniele esclamo: “Separateli bene l'uno dall'altro e io li giudichero”.
52 Separati che furono, Daniele disse al primo: “O invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce,
53 quando davi sentenze ingiuste opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente.
54 Ora dunque, se tu hai visto costei, di: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?”. Rispose: “Sotto un lentisco”.
55 Disse Daniele: “In verita, la tua menzogna ricadra sulla tua testa. Gia l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti spacchera in due”.
56 Allontanato questo, fece venire l'altro e gli disse: “Razza di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore!
57 Cosi facevate con le donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquita.
58 Dimmi dunque, sotto quale albero li hai trovati insieme?”. Rispose: “Sotto un leccio”.
59 Disse Daniele: “In verita anche la tua menzogna ti ricadra sulla testa. Ecco l'angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano per spaccarti in due e cosi farti morire”.
60 Allora tutta l'assemblea diede in grida di gioia e benedisse Dio che salva coloro che sperano in lui.
61 Poi insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di aver deposto il falso, fece loro subire la medesima pena alla quale volevano assoggettare il prossimo
62 e applicando la legge di Mose li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.
63 Chelkia e sua moglie resero grazie a Dio per la figlia Susanna insieme con il marito Ioakim e tutti i suoi parenti, per non aver trovato in lei nulla di men che onesto.
64 Da quel giorno in poi Daniele divenne grande di fronte al popolo.

Daniele - Capitolo 14

BEL E IL DRAGO

Daniele e i sacerdoti di Bel

1 Il re Astiage si riuni ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro il Persiano.
2 Ora Daniele viveva accanto al re, ed era il piu onorato di tutti gli amici del re.
3 I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino.
4 Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele pero adorava il suo Dio e percio il re gli disse: “Perche non adori Bel?”.
5 Daniele rispose: “Io non adoro idoli fatti da mani d'uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che e signore di ogni essere vivente”.
6 “Non credi tu - aggiunse il re - che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?”.
7 Rispose Daniele ridendo: “Non t'ingannare, o re: quell'idolo di dentro e d'argilla e di fuori e di bronzo e non ha mai mangiato ne bevuto”.
8 Il re s'indigno e convocati i sacerdoti di Bel, disse loro: “Se voi non mi dite chi e che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che e Bel che lo mangia, morira Daniele, perche ha insultato Bel”.
9 Daniele disse al re: “Sia fatto come tu hai detto”. Isacerdoti di Bel erano settanta, senza contare le mogli e i figli.
10 Il re si reco insieme con Daniele al tempio di Bel
11 e i sacerdoti di Bel gli dissero: “Ecco, noi usciamo di qui e tu, re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non e stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morira Daniele che ci ha calunniati”.
12 Essi pero non se ne preoccuparono perche avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.
13 Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel:
14 Daniele ordino ai servi del re di portare un po di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l'anello del re e se ne andarono.
15 I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto.
16 Di buon mattino il re si alzo, come anche Daniele.
17 Il re domando: “Sono intatti i sigilli, Daniele?”. “Intatti, re” rispose.
18 Aperta la porta, il re guardo la tavola ed esclamo: “Tu sei grande, Bel, e nessun inganno e in te!”.
19 Daniele sorrise e, trattenendo il re perche non entrasse, disse: “Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme”.
20 Il re disse: “Vedo orme d'uomini, di donne e di ragazzi!”.
21 Acceso d'ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli; gli furono mostrate le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola.
22 Quindi il re li fece mettere a morte, consegno Bel in potere di Daniele che lo distrusse insieme con il tempio.

Daniele uccide il drago

23 Vi era un gran drago e i Babilonesi lo veneravano.
24 Il re disse a Daniele: “Non potrai dire che questo non e un dio vivente; adoralo, dunque”.
25 Daniele rispose: “Io adoro il Signore mio Dio, perche egli e il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, uccidero il drago”.
26 Soggiunse il re: “Te lo permetto”.
27 Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparo focacce e le getto in bocca al drago che le inghiotti e scoppio; quindi soggiunse: “Ecco che cosa adoravate!”.
28 Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: “Il re e diventato Giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti”.
29 Andarono da lui dicendo: “Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!”.
30 Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessita consegno loro Daniele.

Daniele nella fossa dei leoni

31 Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni.
32 Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente perche divorassero Daniele.
33 Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc il quale aveva fatto una minestra e spezzettato il pane in un recipiente e andava a portarlo nel campo ai mietitori.
34 L'angelo del Signore gli disse: “Porta questo cibo a Daniele in Babilonia nella fossa dei leoni”.
35 Ma Abacuc rispose: “Signore, Babilonia non l'ho mai vista e la fossa non la conosco”.
36 Allora l'angelo del Signore lo prese per i capelli e con la velocita del vento lo trasporto in Babilonia e lo poso sull'orlo della fossa dei leoni.
37 Grido Abacuc: “Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato”.
38 Daniele esclamo: “Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano”.
39 Alzatosi, Daniele si mise a mangiare, mentre l'angelo di Dio riportava subito Abacuc nel luogo di prima.
40 Il settimo giorno il re ando per piangere Daniele e giunto alla fossa guardo e vide Daniele seduto.
41 Allora esclamo ad alta voce: “Grande tu sei, Signore Dio di Daniele, e non c'e altro dio all'infuori di te!”.
42 Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.

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