BIBBIA

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Genesi - Capitolo 1

1. LA CREAZIONE E LA CADUTA

Primo racconto della creazione

1 In principio Dio creo il cielo e la terra.
2 Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3 Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu.
4 Dio vide che la luce era cosa buona e separo la luce dalle tenebre
5 e chiamo la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
6 Dio disse: “Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque”.
7 Dio fece il firmamento e separo le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E cosi avvenne.
8 Dio chiamo il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
9 Dio disse: “Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto”. E cosi avvenne.
10 Dio chiamo l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.
11 E Dio disse: “La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie”. E cosi avvenne:
12 la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.
13 E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
14 Dio disse: “Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni
15 e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra”. E cosi avvenne:
16 Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle.
17 Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra
18 e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona.
19 E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
20 Dio disse: “Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo”.
21 Dio creo i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
22 Dio li benedisse: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra”.
23 E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
24 Dio disse: “La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie”. E cosi avvenne:
25 Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
26 E Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.
27 Dio creo l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creo; maschio e femmina li creo.
28 Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”.
29 Poi Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che e su tutta la terra e ogni albero in cui e il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo.
30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali e alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. E cosi avvenne.
31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

Genesi - Capitolo 2

1 Cosi furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.
2 Allora Dio, nel settimo giorno porto a termine il lavoro che aveva fatto e cesso nel settimo giorno da ogni suo lavoro.
3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacro, perche in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto.
4a Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.

La prova della liberta. Il paradiso

4b Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo,
5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perche il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo
6 e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -;
7 allora il Signore Dio plasmo l'uomo con polvere del suolo e soffio nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
8 Poi il Signore Dio pianto un giardino in Eden, a oriente, e vi colloco l'uomo che aveva plasmato.
9 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.
10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di li si divideva e formava quattro corsi.
11 Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avila, dove c'e l'oro
12 e l'oro di quella terra e fine; qui c'e anche la resina odorosa e la pietra d'onice.
13 Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia.
14 Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume e l'Eufrate.
15 Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perche lo coltivasse e lo custodisse.
16 Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: “Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino,
17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perche, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti”.
18 Poi il Signore Dio disse: “Non e bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”.
19 Allora il Signore Dio plasmo dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
20 Cosi l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovo un aiuto che gli fosse simile.
21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormento; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
22 Il Signore Dio plasmo con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo.
23 Allora l'uomo disse: “Questa volta essa e carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamera donna perche dall'uomo e stata tolta”.
24 Per questo l'uomo abbandonera suo padre e sua madre e si unira a sua moglie e i due saranno una sola carne.
25 Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.

Genesi - Capitolo 3

La caduta

1 Il serpente era la piu astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: “E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?”.
2 Rispose la donna al serpente: “Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
3 ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”.
4 Ma il serpente disse alla donna: “Non morirete affatto!
5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male”.
6 Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangio, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangio.
7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8 Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
9 Ma il Signore Dio chiamo l'uomo e gli disse: “Dove sei?”.
10 Rispose: “Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perche sono nudo, e mi sono nascosto”.
11 Riprese: “Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”.
12 Rispose l'uomo: “La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato”.
13 Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?”. Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato”.
14 Allora il Signore Dio disse al serpente: “Poiche tu hai fatto questo, sii tu maledetto piu di tutto il bestiame e piu di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.
15 Io porro inimicizia tra te e la donna, tra la tua stripe e la sua stirpe: questa ti schiaccera la testa e tu le insidierai il calcagno”.
16 Alla donna disse: “Moltiplichero i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sara il tuo istinto, ma egli ti dominera”.
17 All'uomo disse: “Poiche hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
18 Spine e cardi produrra per te e mangerai l'erba campestre.
19 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finche tornerai alla terra, perche da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!”.
20 L'uomo chiamo la moglie Eva, perche essa fu la madre di tutti i viventi.
21 Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vesti.
22 Il Signore Dio disse allora: “Ecco l'uomo e diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda piu la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!”.
23 Il Signore Dio lo scaccio dal giardino di Eden, perche lavorasse il suolo da dove era stato tratto.
24 Scaccio l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.

Genesi - Capitolo 4

Caino e Abele

1 Adamo si uni a Eva sua moglie, la quale concepi e partori Caino e disse: “Ho acquistato un uomo dal Signore”.
2 Poi partori ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo.
3 Dopo un certo tempo, Caino offri frutti del suolo in sacrificio al Signore;
4 anche Abele offri primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradi Abele e la sua offerta,
5 ma non gradi Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto.
6 Il Signore disse allora a Caino: “Perche sei irritato e perche e abbattuto il tuo volto?
7 Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato e accovacciato alla tua porta; verso di te e il suo istinto, ma tu dominalo”.
8 Caino disse al fratello Abele: “Andiamo in campagna!”. Mentre erano in campagna, Caino alzo la mano contro il fratello Abele e lo uccise.
9 Allora il Signore disse a Caino: “Dov'e Abele, tuo fratello?”. Egli rispose: “Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?”.
10 Riprese: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!
11 Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello.
12 Quando lavorerai il suolo, esso non ti dara piu i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra”.
13 Disse Caino al Signore: “Troppo grande e la mia colpa per ottenere perdono?
14 Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovro nascondere lontano da te; io saro ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrera mi potra uccidere”.
15 Ma il Signore gli disse: “Pero chiunque uccidera Caino subira la vendetta sette volte!”. Il Signore impose a Caino un segno, perche non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato.
16 Caino si allontano dal Signore e abito nel paese di Nod, ad oriente di Eden.

La discendenza di Caino

17 Ora Caino si uni alla moglie che concepi e partori Enoch; poi divenne costruttore di una citta, che chiamo Enoch, dal nome del figlio.
18 A Enoch nacque Irad; Irad genero Mecuiael e Mecuiael genero Metusael e Metusael genero Lamech.
19 Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla.
20 Ada partori Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame.
21 Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto.
22 Zilla a sua volta partori Tubalkain, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkain fu Naama.
23 Lamech disse alle mogli: Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire: Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido.
24 Sette volte sara vendicato Caino ma Lamech settantasette”.

Set e i suoi discendenti

25 Adamo si uni di nuovo alla moglie, che partori un figlio e lo chiamo Set. “Perche - disse - Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiche Caino l'ha ucciso”.
26 Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamo Enos. Allora si comincio ad invocare il nome del Signore.

Genesi - Capitolo 5

I patriarchi prediluviani

1 Questo e il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creo l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio;
2 maschio e femmina li creo, li benedisse e li chiamo uomini quando furono creati.
3 Adamo aveva centotrenta anni quando genero a sua immagine, a sua somiglianza, un figlio e lo chiamo Set.
4 Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e genero figli e figlie.
5 L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi mori.
6 Set aveva centocinque anni quando genero Enos;
7 dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e genero figli e figlie.
8 L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi mori.
9 Enos aveva novanta anni quando genero Kenan;
10 Enos, dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e genero figli e figlie.
11 L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi mori.
12 Kenan aveva settanta anni quando genero Maalaleel;
13 Kenan dopo aver generato Maalaleel visse ancora ottocentoquaranta anni e genero figli e figlie.
14 L'intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi mori.
15 Maalaleel aveva sessantacinque anni quando genero Iared;
16 Maalaleel dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentrenta anni e genero figli e figlie.
17 L'intera vita di Maalaleel fu di ottocentonovantacinque anni; poi mori.
18 Iared aveva centosessantadue anni quando genero Enoch;
19 Iared, dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e genero figli e figlie.
20 L'intera vita di Iared fu di novecentosessantadue anni; poi mori.
21 Enoch aveva sessantacinque anni quando genero Matusalemme.
22 Enoch cammino con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e genero figli e figlie.
23 L'intera vita di Enoch fu di trecentosessantacique anni.
24 Poi Enoch cammino con Dio e non fu piu perche Dio l'aveva preso.
25 Matusalemme aveva centottantasette anni quando genero Lamech;
26 Matusalemme, dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e genero figli e figlie.
27 L'intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi mori.
28 Lamech aveva centottantadue anni quando genero un figlio
29 e lo chiamo Noe, dicendo: “Costui ci consolera del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto”.
30 Lamech, dopo aver generato Noe, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e genero figli e figlie.
31 L'intera vita di Lamech fu di settecentosettantasette anni; poi mori.
32 Noe aveva cinquecento anni quando genero Sem, Cam e Iafet.

Genesi - Capitolo 6

Figli di Dio e figlie degli uomini

1 Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie,
2 i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero.
3 Allora il Signore disse: “Il mio spirito non restera sempre nell'uomo, perche egli e carne e la sua vita sara di centoventi anni”.
4 C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichita, uomini famosi.

2. IL DILUVIO

La corruzione dell'umanita

5 Il Signore vide che la malvagita degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male.
6 E il Signore si penti di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addoloro in cuor suo.
7 Il Singore disse: “Sterminero dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perche sono pentito d'averli fatti”.
8 Ma Noe trovo grazia agli occhi del Signore.
9 Questa e la storia di Noe. Noe era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio.
10 Noe genero tre figli: Sem, Cam, e Iafet.
11 Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza.
12 Dio guardo la terra ed ecco essa era corrotta, perche ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra.

Preparativi del diluvio

13 Allora Dio disse a Noe: “E' venuta per me la fine di ogni uomo, perche la terra, per causa loro, e piena di violenza; ecco, io li distruggero insieme con la terra.
14 Fatti un'arca di legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori.
15 Ecco come devi farla: l'arca avra trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza.
16 Farai nell'arca un tetto e a un cubito piu sopra la terminerai; da un lato metterai la porta dell'arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore.
17 Ecco io mandero il diluvio, cioe le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui e alito di vita; quanto e sulla terra perira.
18 Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli.
19 Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina.
20 Degli uccelli secondo la loro specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie, due d'ognuna verranno con te, per essere conservati in vita.
21 Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sara di nutrimento per te e per loro”.
22 Noe esegui tutto; come Dio gli aveva comandato, cosi egli fece.

Genesi - Capitolo 7

1 Il Signore disse a Noe: “Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perche ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione.
2 D'ogni animale mondo prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio e la sua femmina.
3 Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra.
4 Perche tra sette giorni faro piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; sterminero dalla terra ogni essere che ho fatto”.
5 Noe fece quanto il Signore gli aveva comandato.
6 Noe aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioe le acque sulla terra.
7 Noe entro nell'arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio.
8 Degli animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo
9 entrarono a due a due con Noe nell'arca, maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noe.
10 Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra;
11 nell'anno seicentesimo della vita di Noe, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono.
12 Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti.
13 In quello stesso giorno entro nell'arca Noe con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noe, le tre mogli dei suoi tre figli:
14 essi e tutti i viventi secondo la loro specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati.
15 Vennero dunque a Noe nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui e il soffio di vita.
16 Quelli che venivano, maschio e femmina d'ogni carne, entrarono come gli aveva comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui.

L'inondazione

17 Il diluvio duro sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l'arca che si innalzo sulla terra.
18 Le acque divennero poderose e crebbero molto sopra la terra e l'arca galleggiava sulle acque.
19 Le acque si innalzarono sempre piu sopra la terra e coprirono tutti i monti piu alti che sono sotto tutto il cielo.
20 Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto.
21 Peri ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini.
22 Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioe quanto era sulla terra asciutta mori.
23 Cosi fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono sterminati dalla terra e rimase solo Noe e chi stava con lui nell'arca.
24 Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.

Genesi - Capitolo 8

L'abbassamento delle acque

1 Dio si ricordo di Noe, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono.
2 Le fonti dell'abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo;
3 le acque andarono via via ritirandosi dalla terra e calarono dopo centocinquanta giorni.
4 Nel settimo mese, il diciasette del mese, l'arca si poso sui monti dell'Ararat.
5 Le acque andarono via via diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le cime dei monti.
6 Trascorsi quaranta giorni, Noe apri la finestra che aveva fatta nell'arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate.
7 Esso usci andando e tornando finche si prosciugarono le acque sulla terra.
8 Noe poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo;
9 ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, torno a lui nell'arca, perche c'era ancora l'acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di se nell'arca.
10 Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca
11 e la colomba torno a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noe comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.
12 Aspetto altri sette giorni, poi lascio andare la colomba; essa non torno piu da lui.
13 L'anno seicentouno della vita di Noe, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noe tolse la copertura dell'arca ed ecco la superficie del suolo era asciutta.
14 Nel secondo mese, il ventisette del mese, tutta la terra fu asciutta.

L'uscita dall'arca

15 Dio ordino a Noe:
16 “Esci dall'arca tu e tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te.
17 Tutti gli animali d'ogni specie che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perche possano diffondersi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa”.
18 Noe usci con i figli, la moglie e le mogli dei figli.
19 Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall'arca.
20 Allora Noe edifico un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di uccelli mondi e offri olocausti sull'altare.
21 Il Signore ne odoro la soave fragranza e penso: “Non malediro piu il suolo a causa dell'uomo, perche l'istinto del cuore umano e incline al male fin dalla adolescenza; ne colpiro piu ogni essere vivente come ho fatto.
22 Finche durera la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno”.

Genesi - Capitolo 9

Il nuovo ordine del mondo

1 Dio benedisse Noe e i suoi figli e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra.
2 Il timore e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere.
3 Quanto si muove e ha vita vi servira di cibo: vi do tutto questo, come gia le verdi erbe.
4 Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioe il suo sangue.
5 Del sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domandero conto; ne domandero conto ad ogni essere vivente e domandero conto della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello.
6 Chi sparge il sangue dell'uomo dall'uomo il suo sangue sara sparso, perche ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo.
7 E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e dominatela”.
8 Dio disse a Noe e ai sui figli con lui:
9 “Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza coni vostri discendenti dopo di voi;
10 con ogni essere vivente che e con voi, uccelli, bestiame e bestie selvatiche, con tutti gli animali che sono usciti dall'arca.
11 Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sara piu distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, ne piu il diluvio devastera la terra”.
12 Dio disse: “Questo e il segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che e con voi per le generazioni eterne.
13 Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sara il segno dell'alleanza tra me e la terra.
14 Quando radunero le nubi sulla terra e apparira l'arco sulle nubi
15 ricordero la mia alleanza che e tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne e noi ci saranno piu le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne.
16 L'arco sara sulle nubi e io lo guardero per ricordare l'alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che e sulla terra”.
17 Disse Dio a Noe: “Questo e il segno dell'alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che e sulla terra”.

3. DAL DILUVIO AD ABRAMO

Noe e i suoi figli

18 I figli di Noe che uscirono dall'arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam e il padre di Canaan.
19 Questi tre sono i figli di Noe e da questi fu popolata tutta la terra.
20 Ora Noe, coltivatore della terra, comincio a piantare una vigna.
21 Avendo bevuto il vino, si ubriaco e giacque scoperto all'interno della sua tenda.
22 Cam, padre di Canaan, vide il padre scoperto e racconto la cosa ai due fratelli che stavano fuori.
23 Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto.
24 Quando Noe si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore;
25 allora disse: “Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sara per i suoi fratelli!”.
26 Disse poi: “Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo!
27 Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!”.
28 Noe visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni.
29 L'intera vita di Noe fu di novecentocinquanta anni, poi mori.

Genesi - Capitolo 10

La terra popolata

1 Questa e la discendenza dei figli di Noe: Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio.
2 I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras.
3 I figli di Gomer: Askenaz, Rifat e Togarma.
4 I figli di Iavan: Elisa, Tarsis, quelli di Cipro e quelli di Rodi.
5 Da costoro derivarono le nazioni disperse per le isole nei loro territori, ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni.
6 I figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan.
7 I figli di Etiopia: Seba, Avila, Sabta, Raama e Sabteca. I figli di Raama: Saba e Dedan.
8 Ora Etiopia genero Nimrod: costui comincio a essere potente sulla terra.
9 Egli era valente nella caccia davanti al Signore, percio si dice: “Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore”.
10 L'inizio del suo regno fu Babele, Uruch, Accad e Calne, nel paese di Sennaar.
11 Da quella terra si porto ad Assur e costrui Ninive, Recobot-Ir e Calach
12 e Resen tra Ninive e Calach; quella e la grande citta.
13 Egitto genero quelli di Lud, Anam, Laab, Naftuch,
14 Patros, Casluch e Caftor, da dove uscirono i Filistei.
15 Canaan genero Sidone, suo primogenito, e Chet
16 e il Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo,
17 l'Eveo, l'Archita e il Sineo,
18 l'Arvadita, il Semarita e l'Amatita. In seguito si dispersero le famiglie dei Cananei.
19 Il confine dei Cananei andava da Sidone in direzione di Gerar fino a Gaza, poi in direzione di Sodoma, Gomorra, Adma e Zeboim, fino a Lesa.
20 Questi furono i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro territori e nei loro popoli.
21 Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber, fratello maggiore di Jafet, nacque una dicendenza.
22 I figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram.
23 I figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mas.
24 Arpacsad genero Selach e Selach genero Eber.
25 A Eber nacquero due figli: uno si chiamo Peleg, perche ai suoi tempi fu divisa la terra, e il fratello si chiamo Joktan.
26 Joktan genero Almodad, Selef, Ascarmavet, Jerach,
27 Adocam, Uzal, Dikla,
28 Obal, Abimael, Saba,
29 Ofir, Avila e Ibab. Tutti questi furono i figli di Joktan;
30 la loro sede era sulle montagne dell'oriente, da Mesa in direzione di Sefar.
31 Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro lingue, territori, secondo i loro popoli.
32 Queste furono le famiglie dei figli di Noe secondo le loro generazioni, nei loro popoli. Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra dopo il diluvio.

Genesi - Capitolo 11

La torre di Babele

1 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.
2 Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono.
3 Si dissero l'un l'altro: “Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco”. Il mattone servi loro da pietra e il bitume da cemento.
4 Poi dissero: “Venite, costruiamoci una citta e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra”.
5 Ma il Signore scese a vedere la citta e la torre che gli uomini stavano costruendo.
6 Il Signore disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo e l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sara loro impossibile.
7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perche non comprendano piu l'uno la lingua dell'altro”.
8 Il Signore li disperse di la su tutta la terra ed essi essarono di costruire la citta.
9 Per questo la si chiamo Babele, perche la il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di la il Signore li disperse su tutta la terra.

I patriarchi postdiluviani

10 Questa e la discendenza di Sem: Sem aveva cento anni quando genero Arpacsad, due anni dopo il diluvio;
11 Sem, dopo aver generato Arpacsad, visse cinquecento anni e genero figli e figlie.
12 Arpacsad aveva trentacinque anni quando genero Selach;
13 Arpacsad, dopo aver generato Selach, visse quattrocentotre anni e genero figli e figlie.
14 Selach aveva trent'anni quando genero Eber;
15 Selach, dopo aver generato Eber, visse quattrocentotre anni e genero figli e figlie.
16 Eber aveva trentaquattro anni quando genero Peleg;
17 Eber, dopo aver generato Peleg, visse quattrocentotrenta anni e genero figli e figlie.
18 Peleg aveva trent'anni quando genero Reu;
19 Peleg, dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e genero figli e figlie.
20 Reu aveva trentadue anni quando genero Serug;
21 Reu, dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e genero figli e figlie.
22 Serug aveva trent'anni quando genero Nacor;
23 Serug, dopo aver generato Nacor, visse duecento anni e genero figli e figlie.
24 Nacor aveva ventinove anni quando genero Terach;
25 Nacor, dopo aver generato Terach, visse centodiciannove anni e genero figli e figlie.
26 Terach aveva settant'anni quando genero Abram, Nacor e Aran.

La discendenza di Terach

27 Questa e la posterita di Terach: Terach genero Abram, Nacor e Aran: Aran genero Lot.
28 Aran poi mori alla presenza di suo padre Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei.
29 Abram e Nacor si presero delle mogli; la moglie di Abram si chiamava Sarai e la moglie di Nacor Milca, ch'era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca.
30 Sarai era sterile e non aveva figli.
31 Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioe del suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e usci con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono.
32 L'eta della vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach mori in Carran.

Genesi - Capitolo 12

II. STORIA DI ABRAMO

Vocazione di Abramo

1 Il Signore disse ad Abram: “Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indichero.
2 Faro di te un grande popolo e ti benediro, rendero grande il tuo nome e diventerai una benedizione.
3 Benediro coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno malediro e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”.
4 Allora Abram parti, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui parti Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lascio Carran.
5 Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che li si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan. Arrivarono al paese di Canaan
6 e Abram attraverso il paese fino alla localita di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i Cananei.
7 Il Signore apparve ad Abram e gli disse: “Alla tua discendenza io daro questo paese”. Allora Abram costrui in quel posto un altare al Signore che gli era apparso.
8 Di la passo sulle montagne a oriente di Betel e pianto la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Li costrui un altare al Signore e invoco il nome del Signore.
9 Poi Abram levo la tenda per accamparsi nel Negheb.

Abramo in Egitto

10 Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perche la carestia gravava sul paese.
11 Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie Sarai: “Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente.
12 Quando gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei e sua moglie, e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita.
13 Di dunque che tu sei mia sorella, perche io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te”.
14 Appunto quando Abram arrivo in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto avvenente.
15 La osservarono gli ufficiali del faraone e ne fecero le lodi al faraone; cosi la donna fu presa e condotta nella casa del faraone.
16 Per riguardo a lei, egli tratto bene Abram, che ricevette greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli.
17 Ma il Signore colpi il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai, moglie di Abram.
18 Allora il faraone convoco Abram e gli disse: “Che mi hai fatto? Perche non mi hai dichiarato che era tua moglie?
19 Perche hai detto: E' mia sorella, cosi che io me la sono presa in moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vattene!”.
20 Poi il faraone lo affido ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera insieme con la moglie e tutti i suoi averi.

Genesi - Capitolo 13

Separazione di Abramo e di Lot

1 Dall'Egitto Abram ritorno nel Negheb con la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui.
2 Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro.
3 Poi di accampamento in accampamento egli dal Negheb si porto fino a Betel, fino al luogo dove era stata gia prima la sua tenda, tra Betel e Ai,
4 al luogo dell'altare, che aveva la costruito prima: li Abram invoco il nome del Signore.
5 Ma anche Lot, che andava con Abram, aveva greggi e armenti e tende.
6 Il territorio non consentiva che abitassero insieme, perche avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme.
7 Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot, mentre i Cananei e i Perizziti abitavano allora nel paese.
8 Abram disse a Lot: “Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perche noi siamo fratelli.
9 Non sta forse davanti a te tutto il paese? Separati da me. Se tu vai a sinistra, io antra, io andro a destra; se tu vai a destra, io andro a sinistra”.
10 Allora Lot alzo gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra -; era come il giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar.
11 Lot scelse per se tutta la valle del Giordano e trasporto le tende verso oriente. Cosi si separarono l'uno dall'altro:
12 Abram si stabili nel paese di Canaan e Lot si stabili nelle citta della valle e pianto le tende vicino a Sodoma.
13 Ora gli uomini di Sodoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore.
14 Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: “Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente.
15 Tutto il paese che tu vedi, io lo daro a te e alla tua discendenza per sempre.
16 Rendero la tua discendenza come la polvere della terra: se uno puo contare la polvere della terra, potra contare anche i tuoi discendenti.
17 Alzati, percorri il paese in lungo e in largo, perche io lo daro a te”.
18 Poi Abram si sposto con le sue tende e ando a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costrui un altare al Signore.

Genesi - Capitolo 14

La campagna dei quattro re

1 Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim,
2 costoro mossero guerra contro Bera re di Sodoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioe Zoar.
3 Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioe il Mar Morto.
4 Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati.
5 Nell'anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim
6 e gli Hurriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che e presso il deserto.
7 Poi mutarono direzione e vennero a En-Mispat, cioe Kades, e devastarono tutto il territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano in Azazon-Tamar.
8 Allora il re di Sodoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Zeboim e il re di Bela, cioe Zoar, uscirono e si schierarono a battaglia nella valle di Siddim contro di esso,
9 e cioe contro Chedorlaomer re dell'Elam, Tideal re di Goim, Amrafel re di Sennaar e Arioch re di Ellasar: quattro re contro cinque.
10 Ora la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; mentre il re di Sodoma e il re di Gomorra si davano alla fuga, alcuni caddero nei pozzi e gli altri fuggirono sulle montagne.
11 Gli invasori presero tutti i beni di Sodoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono.
12 Andandosene catturarono anche Lot, figlio del fratello di Abram, e i suoi beni: egli risiedeva appunto in Sodoma.
13 Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo che si trovava alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner i quali erano alleati di Abram.
14 Quando Abram seppe che il suo parente era stato preso prigioniero, organizzo i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento fino a Dan.
15 Piombo sopra di essi di notte, lui con i suoi servi, li sconfisse e prosegui l'inseguimento fino a Coba, a settentrione di Damasco.
16 Ricupero cosi tutta la roba e anche Lot suo parente, i suoi beni, con le donne e il popolo.

Melchisedek

17 Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli usci incontro nella Valle di Save, cioe la Valle del re.
18 Intanto Melchisedek, re di Salem, offri pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo
19 e benedisse Abram con queste parole: “Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra,
20 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici”. Abram gli diede la decima di tutto.
21 Poi il re di Sodoma disse ad Abram: “Dammi le persone; i beni prendili per te”.
22 Ma Abram disse al re di Sodoma: “Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra:
23 ne un filo, ne un legaccio di sandalo, niente io prendero di cio che e tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram.
24 Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a cio che spetta agli uomini che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte”.

Genesi - Capitolo 15

Le promesse e l'alleanza

1 Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: “Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sara molto grande”.
2 Rispose Abram: “Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa e Eliezer di Damasco”.
3 Soggiunse Abram: “Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sara mio erede”.
4 Ed ecco gli fu rivolta questa parola dal Signore: “Non costui sara il tuo erede, ma uno nato da te sara il tuo erede”.
5 Poi lo condusse fuori e gli disse: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle” e soggiunse: “Tale sara la tua discendenza”.
6 Egli credette al Signore, che glielo accredito come giustizia.
7 E gli disse: “Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese”.
8 Rispose: “Signore mio Dio, come potro sapere che ne avro il possesso?”.
9 Gli disse: “Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un piccione”.
10 Ando a prendere tutti questi animali, li divise in due e colloco ogni meta di fronte all'altra; non divise pero gli uccelli.
11 Gli uccelli rapaci calavano su quei cadaveri, ma Abram li scacciava.
12 Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assali.
13 Allora il Signore disse ad Abram: “Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni.
14 Ma la nazione che essi avranno servito, la giudichero io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze.
15 Quanto a te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia felice.
16 Alla quarta generazione torneranno qui, perche l'iniquita degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo”.
17 Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi.
18 In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram: “Alla tua discendenza io do questo paese dal fiume d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate;
19 il paese dove abitano i Keniti, i Kenizziti, i Kadmoniti,
20 gli Hittiti, i Perizziti, i Refaim,
21 gli Amorrei, i Cananei, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei”.

Genesi - Capitolo 16

Nascita di Ismaele

1 Sarai, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo pero una schiava egiziana chiamata Agar,
2 Sarai disse ad Abram: “Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potro avere figli”. Abram ascolto la voce di Sarai.
3 Cosi, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai, moglie di Abram, prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in moglie ad Abram, suo marito.
4 Egli si uni ad Agar, che resto incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non conto piu nulla per lei.
5 Allora Sarai disse ad Abram: “L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si e accorta d'essere incinta, io non conto piu niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!”.
6 Abram disse a Sarai: “Ecco, la tua schiava e in tuo potere: falle cio che ti pare”. Sarai allora la maltratto tanto che quella si allontano.
7 La trovo l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur,
8 e le disse: “Agar, schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?”. Rispose: “Vado lontano dalla mia padrona Sarai”.
9 Le disse l'angelo del Signore: “Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa”.
10 Le disse ancora l'angelo del Signore: “Moltiplichero la tua discendenza e non si potra contarla per la sua moltitudine”.
11 Soggiunse poi l'angelo del Signore: “Ecco, sei incinta: partorirai un figlio e lo chiamarai Ismaele, perche il Signore ha ascoltato la tua afflizione.
12 Egli sara come un onagro; la sua mano sara contro tutti e la mano di tutti contro di lui e abitera di fronte a tutti i suoi fratelli”.
13 Agar chiamo il Signore, che le aveva parlato: “Tu sei il Dio della visione”, perche diceva: “Qui dunque sono riuscita ancora a vedere, dopo la mia visione?”.
14 Per questo il pozzo si chiamo Pozzo di Lacai-Roi; e appunto quello che si trova tra Kades e Bered.
15 Agar partori ad Abram un figlio e Abram chiamo Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito.
16 Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partori Ismaele.

Genesi - Capitolo 17

L'alleanza e la circoncisione

1 Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: “Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro.
2 Porro la mia alleanza tra me e te e ti rendero numeroso molto, molto”.
3 Subito Abram si prostro con il viso a terra e Dio parlo con lui:
4 “Eccomi: la mia alleanza e con te e sarai padre di una moltitudine di popoli.
5 Non ti chiamerai piu Abram ma ti chiamerai Abraham perche padre di una moltitudine di popoli ti rendero.
6 E ti rendero molto, molto fecondo; ti faro diventare nazioni e da te nasceranno dei re.
7 Stabiliro la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te.
8 Daro a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; saro il vostro Dio”.
9 Disse Dio ad Abramo: “Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione.
10 Questa e la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio.
11 Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e cio sara il segno dell'alleanza tra me e voi.
12 Quando avra otto giorni, sara circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe.
13 Deve essere circonciso chi e nato in casa e chi viene comperato con denaro; cosi la mia alleanza sussistera nella vostra carne come alleanza perenne.
14 Il maschio non circonciso, di cui cioe non sara stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza”.
15 Dio aggiunse ad Abramo: “Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai piu Sarai, ma Sara.
16 Io la benediro e anche da lei ti daro un figlio; la benediro e diventera nazioni e re di popoli nasceranno da lei”.
17 Allora Abramo si prostro con la faccia a terra e rise e penso: “Ad uno di cento anni puo nascere un figlio? E Sara all'eta di novanta anni potra partorire?”.
18 Abramo disse a Dio: “Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!”.
19 E Dio disse: “No, Sara, tua moglie, ti partorira un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabiliro la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui.
20 Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo rendero fecondo e molto, molto numeroso: dodici principi egli generera e di lui faro una grande nazione.
21 Ma stabiliro la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorira a questa data l'anno venturo”.
22 Dio termino cosi di parlare con lui e, salendo in alto, lascio Abramo.
23 Allora Abramo prese Ismaele suo figlio e tutti i nati nella sua casa e tutti quelli comperati con il suo denaro, tutti i maschi appartenenti al personale della casa di Abramo, e circoncise la carne del loro membro in quello stesso giorno, come Dio gli aveva detto.
24 Ora Abramo aveva novantanove anni, quando si fece circoncidere la carne del membro.
25 Ismaele suo figlio aveva tredici anni quando gli fu circoncisa la carne del membro.
26 In quello stesso giorno furono circoncisi Abramo e Ismaele suo figlio.
27 E tutti gli uomini della sua casa, i nati in casa e i comperati con denaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui.

Genesi - Capitolo 18

L'apparizione di Mamre

1 Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora piu calda del giorno.
2 Egli alzo gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostro fino a terra,
3 dicendo: “Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo.
4 Si vada a prendere un po di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero.
5 Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perche e ben per questo che voi siete passati dal vostro servo”. Quelli dissero: “Fa pure come hai detto”.
6 Allora Abramo ando in fretta nella tenda, da Sara, e disse: “Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce”.
7 All'armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affretto a prepararlo.
8 Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Cosi, mentr'egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono.
9 Poi gli dissero: “Dov'e Sara, tua moglie?”. Rispose: “E' la nella tenda”.
10 Il Signore riprese: “Tornero da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avra un figlio”. Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di lui.
11 Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara cio che avviene regolarmente alle donne.
12 Allora Sara rise dentro di se e disse: “Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore e vecchio!”.
13 Ma il Signore disse ad Abramo: “Perche Sara ha riso dicendo: Potro davvero partorire, mentre sono vecchia?
14 C'e forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornero da te alla stessa data e Sara avra un figlio”.
15 Allora Sara nego: “Non ho riso!”, perche aveva paura; ma quegli disse: “Si, hai proprio riso”.

L'intercessione di Abramo

16 Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sodoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli.
17 Il Signore diceva: “Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare,
18 mentre Abramo dovra diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra?
19 Infatti io l'ho scelto, perche egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perche il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso”.
20 Disse allora il Signore: “Il grido contro Sodoma e Gomorra e troppo grande e il loro peccato e molto grave.
21 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui e giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!”.
22 Quegli uomini partirono di li e andarono verso Sodoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore.
23 Allora Abramo gli si avvicino e gli disse: “Davvero sterminerai il giusto con l'empio?
24 Forse vi sono cinquanta giusti nella citta: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?
25 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, cosi che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non pratichera la giustizia?”.
26 Rispose il Signore: “Se a Sodoma trovero cinquanta giusti nell'ambito della citta, per riguardo a loro perdonero a tutta la citta”.
27 Abramo riprese e disse: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere...
28 Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la citta?”. Rispose: “Non la distruggero, se ve ne trovo quarantacinque”.
29 Abramo riprese ancora a parlargli e disse: “Forse la se ne troveranno quaranta”. Rispose: “Non lo faro, per riguardo a quei quaranta”.
30 Riprese: “Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse la se ne troveranno trenta”. Rispose: “Non lo faro, se ve ne trovero trenta”.
31 Riprese: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse la se ne troveranno venti”. Rispose: “Non la distruggero per riguardo a quei venti”.
32 Riprese: “Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse la se ne troveranno dieci”. Rispose: “Non la distruggero per riguardo a quei dieci”.
33 Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne ando e Abramo ritorno alla sua abitazione.

Genesi - Capitolo 19

La distruzione di Sodoma

1 I due angeli arrivarono a Sodoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sodoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzo, ando loro incontro e si prostro con la faccia a terra.
2 E disse: “Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada”. Quelli risposero: “No, passeremo la notte sulla piazza”.
3 Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparo per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e cosi mangiarono.
4 Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della citta, cioe gli abitanti di Sodoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo.
5 Chiamarono Lot e gli dissero: “Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perche possiamo abusarne!”.
6 Lot usci verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di se,
7 disse: “No, fratelli miei, non fate del male!
8 Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purche non facciate nulla a questi uomini, perche sono entrati all'ombra del mio tetto”.
9 Ma quelli risposero: “Tirati via! Quest'individuo e venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!”. E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioe contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta.
10 Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero il battente;
11 quanto agli uomini che erano alla porta della casa, essi li colpirono con un abbaglio accecante dal piu piccolo al piu grande, cosi che non riuscirono a trovare la porta.
12 Quegli uomini dissero allora a Lot: “Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in citta, falli uscire da questo luogo.
13 Perche noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore e grande e il Signore ci ha mandati a distruggerli”.
14 Lot usci a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: “Alzatevi, uscite da questo luogo, perche il Signore sta per distruggere la citta!”. Ma parve ai suoi generi che egli volesse scherzare.
15 Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: “Su, prendi tua moglie e le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della citta”.
16 Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della citta.
17 Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: “Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!”.
18 Ma Lot gli disse: “No, mio Signore!
19 Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riusciro a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia.
20 Vedi questa citta: e abbastanza vicina perche mi possa rifugiare la ed e piccola cosa! Lascia che io fugga lassu - non e una piccola cosa? - e cosi la mia vita sara salva”.
21 Gli rispose: “Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la citta di cui hai parlato.
22 Presto, fuggi la perche io non posso far nulla, finche tu non vi sia arrivato”. Percio quella citta si chiamo Zoar.
23 Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar,
24 quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore.
25 Distrusse queste citta e tutta la valle con tutti gli abitanti delle citta e la vegetazione del suolo.
26 Ora la moglie di Lot guardo indietro e divenne una statua di sale.
27 Abramo ando di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore;
28 contemplo dall'alto Sodoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.
29 Cosi, quando Dio distrusse le citta della valle, Dio si ricordo di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le citta nelle quali Lot aveva abitato.

Origine dei Moabiti e degli Ammoniti

30 Poi Lot parti da Zoar e ando ad abitare sulla montagna, insieme con le due figlie, perche temeva di restare in Zoar, e si stabili in una caverna con le sue due figlie.
31 Ora la maggiore disse alla piu piccola: “Il nostro padre e veccho e non c'e nessuno in questo territorio per unirsi a noi, secondo l'uso di tutta la terra.
32 Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, cosi faremo sussistere una discendenza da nostro padre”.
33 Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore ando a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, ne quando essa si corico, ne quando essa si alzo.
34 All'indomani la maggiore disse alla piu piccola: “Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va tu a coricarti con lui; cosi faremo sussistere una discendenza da nostro padre”.
35 Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la piu piccola ando a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, ne quando essa si corico, ne quando essa si alzo.
36 Cosi le due figlie di Lot concepirono dal loro padre.
37 La maggiore partori un figlio e lo chiamo Moab. Costui e il padre dei Moabiti che esistono fino ad oggi.
38 Anche la piu piccola partori un figlio e lo chiamo “Figlio del mio popolo”. Costui e il padre degli Ammoniti che esistono fino ad oggi.

Genesi - Capitolo 20

Abramo a Gerar

1 Abramo levo le tende di la, dirigendosi nel Negheb, e si stabili tra Kades e Sur; poi soggiorno come straniero a Gerar.
2 Siccome Abramo aveva detto della moglie Sara: “E' mia sorella”, Abimelech, re di Gerar, mando a prendere Sara.
3 Ma Dio venne da Abimelech di notte, in sogno, e gli disse: “Ecco stai per morire a causa della donna che tu hai presa; essa appartiene a suo marito”.
4 Abimelech, che non si era ancora accostato a lei, disse: “Mio Signore, vuoi far morire anche la gente innocente?
5 Non mi ha forse detto: E' mia sorella? E anche lei ha detto: E' mio fratello. Con retta coscienza e mani innocenti ho fatto questo”.
6 Gli rispose Dio nel sogno: “Anch'io so che con retta coscienza hai fatto questo e ti ho anche impedito di peccare contro di me: percio non ho permesso che tu la toccassi.
7 Ora restituisci la donna di quest'uomo: egli e un profeta: preghi egli per te e tu vivrai. Ma se tu non la restituisci, sappi che sarai degno di morte con tutti i tuoi”.
8 Allora Abimelech si alzo di mattina presto e chiamo tutti i suoi servi, ai quali riferi tutte queste cose, e quegli uomini si impaurirono molto.
9 Poi Abimelech chiamo Abramo e gli disse: “Che ci hai fatto? E che colpa ho commesso contro di te, perche tu abbia esposto me e il mio regno ad un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio riguardo azioni che non si fanno”.
10 Poi Abimelech disse ad Abramo: “A che miravi agendo in tal modo?”.
11 Rispose Abramo: “Io mi sono detto: certo non vi sara timor di Dio in questo luogo e mi uccideranno a causa di mia moglie.
12 Inoltre essa e veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed e divenuta mia moglie.
13 Allora, quando Dio mi ha fatto errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo e il favore che tu mi farai: in ogni luogo dove noi arriveremo dirai di me: e mio fratello”.
14 Allora Abimelech prese greggi e armenti, schiavi e schiave, li diede ad Abramo e gli restitui la moglie Sara.
15 Inoltre Abimelech disse: “Ecco davanti a te il mio territorio: va ad abitare dove ti piace!”.
16 A Sara disse: “Ecco, ho dato mille pezzi d'argento a tuo fratello: sara per te come un risarcimento di fronte a quanti sono con te. Cosi tu sei in tutto riabilitata”.
17 Abramo prego Dio e Dio guari Abimelech, sua moglie e le sue serve, si che poterono ancora partorire.
18 Perche il Signore aveva reso sterili tutte le donne della casa di Abimelech, per il fatto di Sara, moglie di Abramo.

Genesi - Capitolo 21

Nascita di Isacco

1 Il Signore visito Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso.
2 Sara concepi e partori ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato.
3 Abramo chiamo Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito.
4 Abramo circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli aveva comandato.
5 Abramo aveva cento anni, quando gli nacque il figlio Isacco.
6 Allora Sara disse: “Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo sapra sorridera di me!”.
7 Poi disse: “Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara deve allattare figli! Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!”.

Agar e Ismaele cacciati

8 Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato.
9 Ma Sara vide che il figlio di Agar l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco.
10 Disse allora ad Abramo: “Scaccia questa schiava e suo figlio, perche il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco”.
11 La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio.
12 Ma Dio disse ad Abramo: “Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la sua voce, perche attraverso Isacco da te prendera nome una stirpe.
13 Ma io faro diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perche e tua prole”.
14 Abramo si alzo di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegno il fanciullo e la mando via. Essa se ne ando e si smarri per il deserto di Bersabea.
15 Tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio
16 e ando a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perche diceva: “Non voglio veder morire il fanciullo!”. Quando gli si fu seduta di fronte, egli alzo la voce e pianse.
17 Ma Dio udi la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamo Agar dal cielo e le disse: “Che hai, Agar? Non temere, perche Dio ha udito la voce del fanciullo la dove si trova.
18 Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perche io ne faro una grande nazione”.
19 Dio le apri gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua. Allora ando a riempire l'otre e fece bere il fanciullo.
20 E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abito nel deserto e divenne un tiratore d'arco.
21 Egli abito nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie del paese d'Egitto.

Abramo e Abimelech a Bersabea

22 In quel tempo Abimelech con Picol, capo del suo esercito, disse ad Abramo: “Dio e con te in quanto fai.
23 Ebbene, giurami qui per Dio che tu non ingannerai ne me ne i miei figli ne i miei discendenti: come io ho agito amichevolmente con te, cosi tu agirai con me e con il paese nel quale sei forestiero”.
24 Rispose Abramo: “Io lo giuro”.
25 Ma Abramo rimprovero Abimelech a causa di un pozzo d'acqua, che i servi di Abimelech avevano usurpato.
26 Abimelech disse: “Io non so chi abbia fatto questa cosa: ne tu me ne hai informato, ne io ne ho sentito parlare se non oggi”.
27 Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e dell'armento, li diede ad Abimelech: tra loro due conclusero un'alleanza.
28 Poi Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge.
29 Abimelech disse ad Abramo: “Che significano quelle sette agnelle che hai messe in disparte?”.
30 Rispose: “Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano, perche cio mi valga di testimonianza che io ho scavato questo pozzo”.
31 Per questo quel luogo si chiamo Bersabea, perche la fecero giuramento tutti e due.
32 E dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimelech si alzo con Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei.
33 Abramo pianto un tamerice in Bersabea, e li invoco il nome del Signore, Dio dell'eternita.
34 E fu forestiero nel paese dei Filistei per molto tempo.

Genesi - Capitolo 22

Il sacrificio di Isacco

1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: “Abramo, Abramo!”. Rispose: “Eccomi!”.
2 Riprese: “Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indichero”.
3 Abramo si alzo di buon mattino, sello l'asino, prese con se due servi e il figlio Isacco, spacco la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.
4 Il terzo giorno Abramo alzo gli occhi e da lontano vide quel luogo.
5 Allora Abramo disse ai suoi servi: “Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassu, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi”.
6 Abramo prese la legna dell'olocausto e la carico sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme.
7 Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: “Padre mio!”. Rispose: “Eccomi, figlio mio”. Riprese: “Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'e l'agnello per l'olocausto?”.
8 Abramo rispose: “Dio stesso provvedera l'agnello per l'olocausto, figlio mio!”. Proseguirono tutt'e due insieme;
9 cosi arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costrui l'altare, colloco la legna, lego il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna.
10 Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
11 Ma l'angelo del Signore lo chiamo dal cielo e gli disse: “Abramo, Abramo!”. Rispose: “Eccomi!”.
12 L'angelo disse: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio”.
13 Allora Abramo alzo gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo ando a prendere l'ariete e lo offri in olocausto invece del figlio.
14 Abramo chiamo quel luogo: “Il Signore provvede”, percio oggi si dice: “Sul monte il Signore provvede”.
15 Poi l'angelo del Signore chiamo dal cielo Abramo per la seconda volta
16 e disse: “Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perche tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio,
17 io ti benediro con ogni benedizione e rendero molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che e sul lido del mare; la tua discendenza si impadronira delle citta dei nemici.
18 Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perche tu hai obbedito alla mia voce”.
19 Poi Abramo torno dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abito a Bersabea.

La discendenza di Nacor

20 Dopo queste cose, ad Abramo fu portata questa notizia: “Ecco Milca ha partorito figli a Nacor tuo fratello”:
21 Uz, il primogenito, e suo fratello Buz e Kamuel il padre di Aram
22 e Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuel;
23 Betuel genero Rebecca: questi otto figli partori Milca a Nacor, fratello di Abramo.
24 Anche la sua concubina, chiamata Reuma, partori figli: Tebach, Gacam, Tacas e Maaca.

Genesi - Capitolo 23

La tomba dei patriarchi

1 Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara.
2 Sara mori a Kiriat-Arba, cioe Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla.
3 Poi Abramo si stacco dal cadavere di lei e parlo agli Hittiti:
4 “Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprieta di un sepolcro in mezzo a voi, perche io possa portar via la salma e seppellirla”.
5 Allora gli Hittiti risposero:
6 “Ascolta noi, piuttosto, signore: tu sei un principe di Dio in mezzo a noi: seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri. Nessuno di noi ti proibira di seppellire la tua defunta nel suo sepolcro”.
7 Abramo si alzo, si prostro davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti e parlo loro:
8 “Se e secondo il vostro desiderio che io porti via il mio morto e lo seppellisca, ascoltatemi e insistete per me presso Efron, figlio di Zocar,
9 perche mi dia la sua caverna di Macpela, che e all'estremita del suo campo. Me la ceda per il suo prezzo intero come proprieta sepolcrale in mezzo a voi”.
10 Ora Efron stava seduto in mezzo agli Hittiti. Efron l'Hittita rispose ad Abramo, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, quanti entravano per la porta della sua citta, e disse:
11 “Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo te la cedo: seppellisci il tuo morto”.
12 Allora Abramo si prostro a lui alla presenza della gente del paese.
13 Parlo ad Efron, mentre lo ascoltava la gente del paese, e disse: “Se solo mi volessi ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me, cosi io seppelliro la il mio morto”.
14 Efron rispose ad Abramo:
15 “Ascolta me piuttosto, mio signore: un terreno del valore di quattrocento sicli d'argento che cosa e mai tra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto”.
16 Abramo accetto le richieste di Efron e Abramo peso ad Efron il prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, cioe quattrocento sicli d'argento, nella moneta corrente sul mercato.
17 Cosi il campo di Efron che si trovava in Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo limite,
18 passarono in proprieta ad Abramo, alla presenza degli Hittiti, di quanti entravano nella porta della citta.
19 Dopo, Abramo seppelli Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioe Ebron, nel paese di Canaan.
20 Il campo e la caverna che vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprieta sepolcrale.

Genesi - Capitolo 24

Matrimonio di Isacco

1 Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa.
2 Allora Abramo disse al suo servo, il piu anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: “Metti la mano sotto la mia coscia
3 e ti faro giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito,
4 ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco”.
5 Gli disse il servo: “Se la donna non mi vuol seguire in questo paese, dovro forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?”.
6 Gli rispose Abramo: “Guardati dal ricondurre la mio figlio!
7 Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza daro questo paese, egli stesso mandera il suo angelo davanti a te, perche tu possa prendere di la una moglie per il mio figlio.
8 Se la donna non vorra seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre la il mio figlio”.
9 Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e gli presto giuramento riguardo a questa cosa.
10 Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e ando nel Paese dei due fiumi, alla citta di Nacor.
11 Fece inginocchiare i cammelli fuori della citta, presso il pozzo d'acqua, nell'ora della sera, quando le donne escono ad attingere.
12 E disse: “Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo!
13 Ecco, io sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della citta escono per attingere acqua.
14 Ebbene, la ragazza alla quale diro: Abbassa l'anfora e lasciami bere, e che rispondera: Bevi, anche ai tuoi cammelli daro da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo riconoscero che tu hai usato benevolenza al mio padrone”.
15 Non aveva ancora finito di parlare, quand'ecco Rebecca, che era nata a Betuel figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l'anfora sulla spalla.
16 La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempi l'anfora e risali.
17 Il servo allora le corse incontro e disse: “Fammi bere un po d'acqua dalla tua anfora”.
18 Rispose: “Bevi, mio signore”. In fretta calo l'anfora sul braccio e lo fece bere.
19 Come ebbe finito di dargli da bere, disse: “Anche per i tuoi cammelli ne attingero, finche finiranno di bere”.
20 In fretta vuoto l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per tutti i cammelli di lui.
21 Intanto quell'uomo la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al suo viaggio.
22 Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell'uomo prese un pendente d'oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le pose sulle braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro.
23 E disse: “Di chi sei figlia? Dimmelo. C'e posto per noi in casa di tuo padre, per passarvi la notte?”.
24 Gli rispose: “Io sono figlia di Betuel, il figlio che Milca partori a Nacor”.
25 E soggiunse: “C'e paglia e foraggio in quantita da noi e anche posto per passare la notte”.
26 Quell'uomo si inginocchio e si prostro al Signore
27 e disse: “Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha cessato di usare benevolenza e fedelta verso il mio padrone. Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone”.
28 La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua madre tutte queste cose.
29 Ora Rebecca aveva un fratello chiamato Labano e Labano corse fuori da quell'uomo al pozzo.
30 Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: “Cosi mi ha parlato quell'uomo”, venne da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo.
31 Gli disse: “Vieni, benedetto dal Signore! Perche te ne stai fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?”.
32 Allora l'uomo entro in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, forni paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini.
33 Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; “Non mangero, finche non avro detto quello che devo dire”. Gli risposero: “Di pure”.
34 E disse: “Io sono un servo di Abramo.
35 Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che e diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini.
36 Sara, la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni.
37 E il mio padrone mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito,
38 ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio.
39 Io dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguira.
40 Mi rispose: Il Signore, alla cui presenza io cammino, mandera con te il suo angelo e dara felice esito al tuo viaggio, cosi che tu possa prendere una moglie per il mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre.
41 Solo quando sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione.
42 Cosi oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone Abramo, se stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo,
43 ecco, io sto presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscira ad attingere, alla quale io diro: Fammi bere un po d'acqua dalla tua anfora,
44 e mi rispondera: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingero, quella sara la moglie che il Signore ha destinata al figlio del mio padrone.
45 Io non avevo ancora finito di pensare, quand'ecco Rebecca uscire con l'anfora sulla spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere.
46 Subito essa calo l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli daro da bere. Cosi io bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli.
47 E io la interrogai: Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuel, il figlio che Milca ha partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle braccia.
48 Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone.
49 Ora, se intendete usare benevolenza e lealta verso il mio padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perche io mi rivolga altrove”.
50 Allora Labano e Betuel risposero: “Dal Signore la cosa procede, non possiamo dirti nulla.
51 Ecco Rebecca davanti a te: prendila e va e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore”.
52 Quando il servo di Abramo udi le loro parole, si prostro a terra davanti al Signore.
53 Poi il servo tiro fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al fratello e alla madre di lei.
54 Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: “Lasciatemi andare dal mio padrone”.
55 Ma il fratello e la madre di lei dissero: “Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una decina di giorni; dopo, te ne andrai”.
56 Rispose loro: “Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!”.
57 Dissero allora: “Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa”.
58 Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: “Vuoi partire con quest'uomo?”. Essa rispose: “Andro”.
59 Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini.
60 Benedissero Rebecca e le dissero: “Tu, sorella nostra, diventa migliaia di miriadi e la tua stirpe conquisti la porta dei suoi nemici!”.
61 Cosi Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese con se Rebecca e parti.
62 Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb.
63 Isacco usci sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli.
64 Alzo gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello.
65 E disse al servo: “Chi e quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?”. Il servo rispose: “E' il mio padrone”. Allora essa prese il velo e si copri.
66 Il servo racconto ad Isacco tutte le cose che aveva fatte.
67 Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amo. Isacco trovo conforto dopo la morte della madre.

Genesi - Capitolo 25

La discendenza di Chetura

1 Abramo prese un'altra moglie: essa aveva nome Chetura.
2 Essa gli partori Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach.
3 Ioksan genero Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i Leummim.
4 I figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi sono i figli di Chetura.
5 Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco.
6 Quanto invece ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni e, mentre era ancora in vita, li licenzio, mandandoli lontano da Isacco suo figlio, verso il levante, nella regione orientale.

Morte di Abramo

7 La durata della vita di Abramo fu di centosettantacinque anni.
8 Poi Abramo spiro e mori in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riuni ai suoi antenati.
9 Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di fronte a Mamre.
10 E' appunto il campo che Abramo aveva comperato dagli Hittiti: ivi furono sepolti Abramo e sua moglie Sara.
11 Dopo la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abito presso il pozzo di Lacai-Roi.

La discendenza di Ismaele

12 Questa e la discendenza di Ismaele, figlio di Abramo, che gli aveva partorito Agar l'Egiziana, schiava di Sara.
13 Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, con il loro elenco in ordine di generazione: il primogenito di Ismaele e Nebaiot, poi Kedar, Adbeel, Mibsam,
14 Misma, Duma, Massa,
15 Adad, Tema, Ietur, Nafis e Kedma.
16 Questi sono gli Ismaeliti e questi sono i loro nomi secondo i loro recinti e accampamenti. Sono i dodici principi delle rispettive tribu.
17 La durata della vita di Ismaele fu di centotrentasette anni; poi mori e si riuni ai suoi antenati.
18 Egli abito da Avila fino a Sur, che e lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli.

III. STORIA DI ISACCO E DI GIACOBBE

Nascita di Esau e di Giacobbe

19 Questa e la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva generato Isacco.
20 Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuel l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Labano l'Arameo.
21 Isacco supplico il Signore per sua moglie, perche essa era sterile e il Signore lo esaudi, cosi che sua moglie Rebecca divenne incinta.
22 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamo: “Se e cosi, perche questo?”. Ando a consultare il Signore.
23 Il Signore le rispose: “Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sara piu forte dell'altro e il maggiore servira il piu piccolo”.
24 Quando poi si compi per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo.
25 Usci il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esau.
26 Subito dopo, usci il fratello e teneva in mano il calcagno di Esau; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.
27 I fanciulli crebbero ed Esau divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende.
28 Isacco prediligeva Esau, perche la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe.

Esau cede il diritto di primogenitura

29 Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esau arrivo dalla campagna ed era sfinito.
30 Disse a Giacobbe: “Lasciami mangiare un po di questa minestra rossa, perche io sono sfinito” - Per questo fu chiamato Edom -.
31 Giacobbe disse: “Vendimi subito la tua primogenitura”.
32 Rispose Esau: “Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?”.
33 Giacobbe allora disse: “Giuramelo subito”. Quegli lo giuro e vendette la primogenitura a Giacobbe.
34 Giacobbe diede ad Esau il pane e la minestra di lenticchie; questi mangio e bevve, poi si alzo e se ne ando. A tal punto Esau aveva disprezzato la primogenitura.

Genesi - Capitolo 26

Isacco a Gerar

1 Venne una carestia nel paese oltre la prima che era avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco ando a Gerar presso Abimelech, re dei Filistei.
2 Gli apparve il Signore e gli disse: “Non scendere in Egitto, abita nel paese che io ti indichero.
3 Rimani in questo paese e io saro con te e ti benediro, perche a te e alla tua discendeza io concedero tutti questi territori, e manterro il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre.
4 Rendero la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concedero alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra saranno benedette per la tua discendenza;
5 per il fatto che Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato cio che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi”.
6 Cosi Isacco dimoro in Gerar.
7 Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: “E' mia sorella”; infatti aveva timore di dire: “E' mia moglie”, pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto.
8 Era la da molto tempo, quando Abimelech, re dei Filistei, si affaccio alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca.
9 Abimelech chiamo Isacco e disse: “Sicuramente essa e tua moglie. E perche tu hai detto: E' mia sorella?”. Gli rispose Isacco: “Perche mi son detto: io non muoia per causa di lei!”.
10 Riprese Abimelech: “Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa”.
11 Abimelech diede quest'ordine a tutto il popolo: “Chi tocca questo uomo o la sua moglie sara messo a morte!”.
12 Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto.
13 E l'uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo:
14 possedeva greggi di piccolo e di grosso bestiame e numerosi schiavi e i Filistei cominciarono ad invidiarlo.

I pozzi tra Gerar e Bersabea

15 Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai tempi del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di terra.
16 Abimelech disse ad Isacco: “Vattene via da noi, perche tu sei molto piu potente di noi”.
17 Isacco ando via di la, si accampo sul torrente di Gerar e vi si stabili.
18 Isacco torno a scavare i pozzi d'acqua, che avevano scavati i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abramo, e li chiamo come li aveva chiamati suo padre.
19 I servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva.
20 Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: “L'acqua e nostra!”. Allora egli chiamo Esech il pozzo, perche quelli avevano litigato con lui.
21 Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamo Sitna.
22 Allora si mosse di la e scavo un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamo Recobot e disse: “Ora il Signore ci ha dato spazio libero perche noi prosperiamo nel paese”.
23 Di la ando a Bersabea.
24 E in quella notte gli apparve il Signore e disse: “Io sono il Dio di Abramo, tuo padre; non temere perche io sono con te. Ti benediro e moltiplichero la tua discendenza per amore di Abramo, mio servo”.
25 Allora egli costrui in quel luogo un altare e invoco il nome del Signore; li pianto la tenda. E i servi di Isacco scavarono un pozzo.

Alleanza con Abimelech

26 Intanto Abimelech da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzat, suo amico, e Picol, capo del suo esercito.
27 Isacco disse loro: “Perche siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da voi?”.
28 Gli risposero: “Abbiamo visto che il Signore e con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e concludiamo un'alleanza con te:
29 tu non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore”.
30 Allora imbandi loro un convito e mangiarono e bevvero.
31 Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedo e partirono da lui in pace.
32 Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: “Abbiamo trovato l'acqua”.
33 Allora egli lo chiamo Sibea: per questo la citta si chiama Bersabea fino ad oggi.

Le donne hittite di Esau

34 Quando Esau ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita.
35 Esse furono causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca.

Genesi - Capitolo 27

Giacobbe carpisce la benedizione di Isacco

1 Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano cosi indeboliti che non ci vedeva piu. Chiamo il figlio maggiore, Esau, e gli disse: “Figlio mio”. Gli rispose: “Eccomi”.
2 Riprese: “Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte.
3 Ebbene, prendi le tue armi, la tua faretra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina.
4 Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perche io ti benedica prima di morire”.
5 Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esau. Ando dunque Esau in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa.
6 Rebecca disse al figlio Giacobbe: “Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esau:
7 Portami la selvaggina e preparami un piatto, cosi mangero e poi ti benediro davanti al Signore prima della morte.
8 Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine:
9 Va subito al gregge e prendimi di la due bei capretti; io ne faro un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto.
10 Cosi tu lo porterai a tuo padre che ne mangera, perche ti benedica prima della sua morte”.
11 Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: “Sai che mio fratello Esau e peloso, mentre io ho la pelle liscia.
12 Forse mio padre mi palpera e si accorgera che mi prendo gioco di lui e attirero sopra di me una maledizione invece di una benedizione”.
13 Ma sua madre gli disse: “Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti”.
14 Allora egli ando a prenderli e li porto alla madre, cosi la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre.
15 Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esau, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe;
16 con le pelli dei capretti rivesti le sue braccia e la parte liscia del collo.
17 Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.
18 Cosi egli venne dal padre e disse: “Padre mio”. Rispose: “Eccomi; chi sei tu, figlio mio?”.
19 Giacobbe rispose al padre: “Io sono Esau, il tuo primogento. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perche tu mi benedica”.
20 Isacco disse al figlio: “Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!”. Rispose: “Il Signore me l'ha fatta capitare davanti”.
21 Ma Isacco gli disse: “Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esau o no”.
22 Giacobbe si avvicino ad Isacco suo padre, il quale lo tasto e disse: “La voce e la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esau”.
23 Cosi non lo riconobbe, perche le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esau, e percio lo benedisse.
24 Gli disse ancora: “Tu sei proprio il mio figlio Esau?”. Rispose: “Lo sono”.
25 Allora disse: “Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perche io ti benedica”. Gliene servi ed egli mangio, gli porto il vino ed egli bevve.
26 Poi suo padre Isacco gli disse: “Avvicinati e baciami, figlio mio!”.
27 Gli si avvicino e lo bacio. Isacco aspiro l'odore degli abiti di lui e lo benedisse: “Ecco l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto.
28 Dio ti conceda rugiada del cielo e terre grasse e abbondanza di frumento e di mosto.
29 Ti servano i popoli e si prostrino davanti a te le genti. Sii il signore dei tuoi fratelli e si prostrino davanti a te i figli di tua madre. Chi ti maledice sia maledetto e chi ti benedice sia benedetto!”.
30 Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivo dalla caccia Esau suo fratello.
31 Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: “Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perche tu mi benedica”.
32 Gli disse suo padre Isacco: “Chi sei tu?”. Rispose: “Io sono il tuo figlio primogenito Esau”.
33 Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: “Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto e benedetto restera”.
34 Quando Esau senti le parole di suo padre, scoppio in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre: “Benedici anche me, padre mio!”.
35 Rispose: “E' venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione”.
36 Riprese: “Forse perche si chiama Giacobbe mi ha soppiantato gia due volte? Gia ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!”. Poi soggiunse: “Non hai forse riservato qualche benedizione per me?”.
37 Isacco rispose e disse a Esau: “Ecco, io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai potro fare, figlio mio?”.
38 Esau disse al padre: “Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre mio!”. Ma Isacco taceva ed Esau alzo la voce e pianse.
39 Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse: “Ecco, lungi dalle terre grasse sara la tua sede e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto.
40 Vivrai della tua spada e servirai tuo fratello; ma poi, quando ti riscuoterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo”.
41 Esau perseguito Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Penso Esau: “Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora uccidero mio fratello Giacobbe”.
42 Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esau, suo figlio maggiore, ed essa mando a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: “Esau tuo fratello vuol vendicarsi di te uccidendoti.
43 Ebbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Labano.
44 Rimarrai con lui qualche tempo, finche l'ira di tuo fratello si sara placata;
45 finche si sara palcata contro di te la collera di tuo fratello e si sara dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io mandero a prenderti di la. Perche dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?”.

Isacco manda Giacobbe da Labano

46 Poi Rebecca disse a Isacco: “Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?”.

Genesi - Capitolo 28

1 Allora Isacco chiamo Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo comando: “Tu non devi prender moglie tra le figlie di Canaan.
2 Su, va in Paddan-Aram, nella casa di Betuel, padre di tua madre, e prenditi di la la moglie tra le figlie di Labano, fratello di tua madre.
3 Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, si che tu divenga una assemblea di popoli.
4 Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te, perche tu possieda il paese dove sei stato forestiero, che Dio ha dato ad Abramo”.
5 Cosi Isacco fece partire Giacobbe, che ando in Paddan-Aram presso Labano, figlio di Betuel, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esau.

Altro matrimonio di Esau

6 Esau vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie di la e che, mentre lo benediceva, gli aveva dato questo comando: “Non devi prender moglie tra le Cananee”.
7 Giacobbe aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per Paddan-Aram.
8 Esau comprese che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco.
9 Allora si reco da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiot.

Il sogno di Giacobbe

10 Giacobbe parti da Bersabea e si diresse verso Carran.
11 Capito cosi in un luogo, dove passo la notte, perche il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si corico in quel luogo.
12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.
13 Ecco il Signore gli stava davanti e disse: “Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la daro a te e alla tua discendenza.
14 La tua discendenza sara come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra.
15 Ecco io sono con te e ti proteggero dovunque tu andrai; poi ti faro ritornare in questo paese, perche non ti abbandonero senza aver fatto tutto quello che t'ho detto”.
16 Allora Giacobbe si sveglio dal sonno e disse: “Certo, il Signore e in questo luogo e io non lo sapevo”.
17 Ebbe timore e disse: “Quanto e terribile questo luogo! Questa e proprio la casa di Dio, questa e la porta del cielo”.
18 Alla mattina presto Giacobbe si alzo, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e verso olio sulla sua sommita.
19 E chiamo quel luogo Betel, mentre prima di allora la citta si chiamava Luz.
20 Giacobbe fece questo voto: “Se Dio sara con me e mi proteggera in questo viaggio che sto facendo e mi dara pane da mangiare e vesti per coprirmi,
21 se ritornero sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sara il mio Dio.
22 Questa pietra, che io ho eretta come stele, sara una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offriro la decima”.

Genesi - Capitolo 29

Giacobbe arriva presso Labano

1 Poi Giacobbe si mise in cammino e ando nel paese degli orientali.
2 Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo bestiame, accovacciati vicino, perche a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma la pietra sulla bocca del pozzo era grande.
3 Quando tutti i greggi si erano radunati la, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del pozzo.
4 Giacobbe disse loro: “Fratelli miei, di dove siete?”. Risposero: “Siamo di Carran”.
5 Disse loro: “Conoscete Labano, figlio di Nacor?”. Risposero: “Lo conosciamo”.
6 Disse loro: “Sta bene?”. Risposero: “Si; ecco la figlia Rachele che viene con il gregge”.
7 Riprese: “Eccoci ancora in pieno giorno: non e tempo di radunare il bestiame. Date da bere al bestiame e andate a pascolare!”.
8 Risposero: “Non possiamo, finche non siano radunati tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il gregge”.
9 Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivo Rachele con il bestiame del padre, perche era una pastorella.
10 Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di Labano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame di Labano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolo la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di Labano, fratello di sua madre.
11 Poi Giacobbe bacio Rachele e pianse ad alta voce.
12 Giacobbe rivelo a Rachele che egli era parente del padre di lei, perche figlio di Rebecca. Allora essa corse a riferirlo al padre.
13 Quando Labano seppe che era Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbraccio, lo bacio e lo condusse nella sua casa. Ed egli racconto a Labano tutte le sue vicende.
14 Allora Labano gli disse: “Davvero tu sei mio osso e mia carne!”. Cosi dimoro presso di lui per un mese.

I due matrimoni di Giacobbe

15 Poi Labano disse a Giacobbe: “Poiche sei mio parente, mi dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo salario”.
16 Ora Labano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la piu piccola si chiamava Rachele.
17 Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto,
18 percio Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: “Io ti serviro sette anni per Rachele, tua figlia minore”.
19 Rispose Labano: “Preferisco darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me”.
20 Cosi Giacobbe servi sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei.
21 Poi Giacobbe disse a Labano: “Dammi la mia sposa, perche il mio tempo e compiuto e voglio unirmi a lei”.
22 Allora Labano raduno tutti gli uomini del luogo e diede un banchetto.
23 Ma quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si uni a lei.
24 Labano diede la propria schiava Zilpa alla figLia, come schiava.
25 Quando fu mattina... ecco era Lia! Allora Giacobbe disse a Labano: “Che mi hai fatto? Non e forse per Rachele che sono stato al tuo servizio? Perche mi hai ingannato?”.
26 Rispose Labano: “Non si usa far cosi nel nostro paese, dare, cioe, la piu piccola prima della maggiore.
27 Finisci questa settimana nuziale, poi ti daro anche quest'altra per il servizio che tu presterai presso di me per altri sette anni”.
28 Giacobbe fece cosi: termino la settimana nuziale e allora Labano gli diede in moglie la figlia Rachele.
29 Labano diede alla figlia Rachele la propria schiava Bila, come schiava.
30 Egli si uni anche a Rachele e amo Rachele piu di Lia. Fu ancora al servizio di lui per altri sette anni.

I figli di Giacobbe

31 Ora il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese feconda, mentre Rachele rimaneva sterile.
32 Cosi Lia concepi e partori un figlio e lo chiamo Ruben, perche disse: “Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amera”.
33 Poi concepi ancora un figlio e disse: “Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi ha dato anche questo”. E lo chiamo Simeone.
34 Poi concepi ancora e partori un figlio e disse: “Questa volta mio marito mi si affezionera, perche gli ho partorito tre figli”. Per questo lo chiamo Levi.
35 Concepi ancora e partori un figlio e disse: “Questa volta lodero il Signore”. Per questo lo chiamo Giuda. Poi cesso di avere figli.

Genesi - Capitolo 30

1 Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: “Dammi dei figli, se no io muoio!”.
2 Giacobbe s'irrito contro Rachele e disse: “Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?”.
3 Allora essa rispose: “Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, cosi che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io una mia prole per mezzo di lei”.
4 Cosi essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si uni a lei.
5 Bila concepi e partori a Giacobbe un figlio.
6 Rachele disse: “Dio mi ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio”. Per questo essa lo chiamo Dan.
7 Poi Bila, la schiava di Rachele, concepi ancora e partori a Giacobbe un secondo figlio.
8 Rachele disse: “Ho sostenuto contro mia sorella lotte difficili e ho vinto!”. Percio lo chiamo Neftali.
9 Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria schiava Zilpa e la diede in moglie e Giacobbe.
10 Zilpa, la schiava di Lia, partori a Giacobbe un figlio.
11 Lia disse: “Per fortuna!” e lo chiamo Gad.
12 Poi Zilpa, la schiava di Lia, partori un secondo figlio a Giacobbe.
13 Lia disse: “Per mia felicita! Perche le donne mi diranno felice”. Percio lo chiamo Aser.
14 Al tempo della mietitura del grano, Ruben usci e trovo mandragore, che porto alla madre Lia. Rachele disse a Lia: “Dammi un po delle mandragore di tuo figlio”.
15 Ma Lia rispose: “E' forse poco che tu mi abbia portato via il marito perche voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?”. Riprese Rachele: “Ebbene, si corichi pure con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio”.
16 Alla sera, quando Giacobbe arrivo dalla campagna, Lia gli usci incontro e gli disse: “Da me devi venire, perche io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio”. Cosi egli si corico con lei quella notte.
17 Il Signore esaudi Lia, la quale concepi e partori a Giacobbe un quinto figlio.
18 Lia disse: “Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a mio marito”. Percio lo chiamo Issacar.
19 Poi Lia concepi e partori ancora un sesto figlio a Giacobbe.
20 Lia disse: “Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferira, perche gli ho partorito sei figli”. Percio lo chiamo Zabulon.
21 In seguito partori una figlia e la chiamo Dina.
22 Poi Dio si ricordo anche di Rachele; Dio la esaudi e la rese feconda.
23 Essa concepi e partori un figlio e disse: “Dio ha tolto il mio disonore”.
24 E lo chiamo Giuseppe dicendo: “Il Signore mi aggiunga un altro figlio!”.

Come si e arricchito Giacobbe

25 Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: “Lasciami andare e tornare a casa mia, nel mio paese.
26 Dammi le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini perche possa partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato”.
27 Gli disse Labano: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa tua”.
28 E aggiunse: “Fissami il tuo salario e te lo daro”.
29 Gli rispose: “Tu stesso sai come ti ho servito e quanti sono diventati i tuoi averi per opera mia.
30 Perche il poco che avevi prima della mia venuta e cresciuto oltre misura e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorero anch'io per la mia casa?”.
31 Riprese Labano: “Che ti devo dare?”. Giacobbe rispose: “Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornero a pascolare il tuo gregge e a custodirlo.
32 Oggi passero fra tutto il tuo bestiame; metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sara il mio salario.
33 In futuro la mia stessa onesta rispondera per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sara punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si trovera presso di me, sara come rubato”.
34 Labano disse: “Bene, sia come tu hai detto!”.
35 In quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li affido ai suoi figli
36 e stabili una distanza di tre giorni di cammino tra se e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l'altro bestiame di Labano.
37 Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne intaglio la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami.
38 Poi egli mise i rami cosi scortecciati nei truogoli agli abbeveratoi dell'acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle bestie, le quali si accoppiavano quando venivano a bere.
39 Cosi le bestie si accoppiarono di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati.
40 Quanto alle pecore, Giacobbe le separo e fece si che le bestie avessero davanti a se gli animali striati e tutti quelli di colore scuro del gregge di Labano. E i branchi che si era cosi costituiti per conto suo, non li mise insieme al gregge di Labano.
41 Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami.
42 Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Cosi i capi di bestiame deboli erano per Labano e quelli robusti per Giacobbe.
43 Egli si arricchi oltre misura e possedette greggi in grande quantita, schiave e schiavi, cammelli e asini.

Genesi - Capitolo 31

Fuga di Giacobbe

1 Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di Labano dicevano: “Giacobbe si e preso quanto era di nostro padre e con quanto era di nostro padre si e fatta tutta questa fortuna”.
2 Giacobbe osservo anche la faccia di Labano e si accorse che non era piu verso di lui come prima.
3 Il Signore disse a Giacobbe: “Torna al paese dei tuoi padri, nella tua patria e io saro con te”.
4 Allora Giacobbe mando a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge
5 e disse loro: “Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me non e piu come prima; eppure il Dio di mio padre e stato con me.
6 Voi stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze,
7 mentre vostro padre si e beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male.
8 Se egli diceva: Le bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto il gregge figliava bestie striate.
9 Cosi Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l'ha dato a me.
10 Una volta, quando il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati.
11 L'angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi.
12 Riprese: Alza gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e chiazzati, perche ho visto quanto Labano ti fa.
13 Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!”.
14 Rachele e Lia gli risposero: “Abbiamo forse ancora una parte o una eredita nella casa di nostro padre?
15 Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si e anche mangiato il nostro danaro?
16 Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre e nostra e dei nostri figli. Ora fa pure quanto Dio ti ha detto”.
17 Allora Giacobbe si alzo, carico i figli e le mogli sui cammelli
18 e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistati, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo padre, nel paese di Canaan.
19 Labano era andato a tosare il gregge e Rachele rubo gli idoli che appartenevano al padre.
20 Giacobbe eluse l'attenzione di Labano l'Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire;
21 cosi pote andarsene con tutti i suoi averi. Si alzo dunque, passo il fiume e si diresse verso le montagne di Galaad.

Labano insegue Giacobbe

22 Al terzo giorno fu riferito a Labano che Giacobbe era fuggito.
23 Allora egli prese con se i suoi parenti, lo insegui per sette giorni di cammino e lo raggiunse sulle montagne di Galaad.
24 Ma Dio venne da Labano l'Arameo in un sogno notturno e gli disse: “Bada di non dir niente a Giacobbe, proprio nulla!”.
25 Labano ando dunque a raggiungere Giacobbe; ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Labano si era accampato con i parenti sulle montagne di Galaad.
26 Disse allora Labano a Giacobbe: “Che hai fatto? Hai eluso la mia attenzione e hai condotto via le mie figlie come prigioniere di guerra!
27 Perche sei fuggito di nascosto, mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con festa e con canti, a suon di timpani e di cetre!
28 E non mi hai permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Certo hai agito in modo insensato.
29 Sarebbe in mio potere di farti del male, ma il Dio di tuo padre mi ha parlato la notte scorsa: Bada di non dir niente a Giacobbe, ne in bene ne in male!
30 Certo, sei partito perche soffrivi di nostalgia per la casa di tuo padre; ma perche mi hai rubato i miei dei?”.
31 Giacobbe rispose a Labano e disse: “Perche avevo paura e pensavo che mi avresti tolto con la forza le tue figlie.
32 Ma quanto a colui presso il quale tu troverai i tuoi dei, non restera in vita! Alla presenza dei nostri parenti riscontra quanto vi puo essere di tuo presso di me e prendilo”. Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele.
33 Allora Labano entro nella tenda di Giacobbe e poi nella tenda di Lia e nella tenda delle due schiave, ma non trovo nulla. Poi usci dalla tenda di Lia ed entro nella tenda di Rachele.
34 Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, cosi Labano frugo in tutta la tenda, ma non li trovo.
35 Essa parlo al padre: “Non si offenda il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perche ho quello che avviene di regola alle donne”. Labano cerco dunque il tutta la tenda e non trovo gli idoli.
36 Giacobbe allora si adiro e apostrofo Labano, al quale disse: “Qual e il mio delitto, qual e il mio peccato, perche ti sia messo a inseguirmi?
37 Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che hai trovato di tutte le robe di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi parenti e siano essi giudici tra noi due.
38 Vent'anni ho passato con te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e i montoni del tuo gregge non ho mai mangiato.
39 Nessuna bestia sbranata ti ho portato: io ne compensavo il danno e tu reclamavi da me cio che veniva rubato di giorno e cio che veniva rubato di notte.
40 Di giorno mi divorava il caldo e di notte il gelo e il sonno fuggiva dai miei occhi.
41 Vent'anni sono stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte.
42 Se non fosse stato con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro”.

Accordo tra Giacobbe e Labano

43 Labano allora rispose e disse a Giacobbe: “Queste figlie sono mie figlie e questi figli sono miei figli; questo bestiame e il mio bestiame e quanto tu vedi e mio. E che potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che esse hanno messi al mondo?
44 Ebbene, vieni, concludiamo un'alleanza io e te e ci sia un testimonio tra me e te”.
45 Giacobbe prese una pietra e la eresse come una stele.
46 Poi disse ai suoi parenti: “Raccogliete pietre”, e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio. Poi mangiarono la su quel mucchio.
47 Labano lo chiamo Iegar-Saaduta, mentre Giacobbe lo chiamo Gal-Ed.
48 Labano disse: “Questo mucchio sia oggi un testimonio tra me e te”; per questo lo chiamo Gal-Ed
49 e anche Mizpa, perche disse: “Il Signore stara di vedetta tra me e te, quando noi non ci vedremo piu l'un l'altro.
50 Se tu maltratterai le mie figlie e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, non un uomo sara con noi, ma bada, Dio sara testimonio tra me e te”.
51 Soggiunse Labano a Giacobbe: “Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho eretta tra me e te.
52 Questo mucchio e testimonio e questa stele e testimonio che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte per fare il male.
53 Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi”. Giacobbe giuro per il Terrore di suo padre Isacco.
54 Poi offri un sacrificio sulle montagne e invito i suoi parenti a prender cibo. Essi mangiarono e passarono la notte sulle montagne.

Genesi - Capitolo 32

1 Alla mattina per tempo Labano si alzo, bacio i figli e le figlie e li benedisse. Poi parti e ritorno a casa.
2 Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.
3 Giacobbe al vederli disse: “Questo e l'accampamento di Dio” e chiamo quel luogo Macanaim.

Giacobbe prepara l'incontro con Esau

4 Poi Giacobbe mando avanti a se alcuni messaggeri al fratello Esau, nel paese di Seir, la campagna di Edom.
5 Diede loro questo comando: “Direte al mio signore Esau: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono stato forestiero presso Labano e vi sono restato fino ad ora.
6 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi”.
7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: “Siamo stati da tuo fratello Esau; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con se quattrocento uomini”.
8 Giacobbe si spavento molto e si senti angosciato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.
9 Penso infatti: “Se Esau raggiunge un accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salvera”.
10 Poi Giacobbe disse: “Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti faro del bene,
11 io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la fedelta che hai usato verso il tuo servo. Con il mio bastone soltanto avevo passato questo Giordano e ora sono divenuto tale da formare due accampamenti.
12 Salvami dalla mano del mio fratello Esau, perche io ho paura di lui: egli non arrivi e colpisca me e tutti, madre e bambini!
13 Eppure tu hai detto: Ti faro del bene e rendero la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non si puo contare”.
14 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, di cio che gli capitava tra mano, di che fare un dono al fratello Esau:
15 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
16 trenta cammelle allattanti con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.
17 Egli affido ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: “Passate davanti a me e lasciate un certo spazio tra un branco e l'altro”.
18 Diede questo ordine al primo: “Quando ti incontrera Esau, mio fratello, e ti domandera: Di chi sei tu? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?,
19 tu risponderai: Del tuo fratello Giacobbe: e un dono inviato al mio signore Esau; ecco egli stesso ci segue”.
20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: “Queste parole voi rivolgerete ad Esau quando lo troverete;
21 gli direte: Anche il tuo servo Giacobbe ci segue”. Pensava infatti: “Lo plachero con il dono che mi precede e in seguito mi presentero a lui; forse mi accogliera con benevolenza”.
22 Cosi il dono passo prima di lui, mentr'egli trascorse quella notte nell'accampamento.

La lotta con Dio

23 Durante quella notte egli si alzo, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passo il guado dello Iabbok.
24 Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi.
25 Giacobbe rimase solo e un uomo lotto con lui fino allo spuntare dell'aurora.
26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpi all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogo, mentre continuava a lottare con lui.
27 Quegli disse: “Lasciami andare, perche e spuntata l'aurora”. Giacobbe rispose: “Non ti lascero, se non mi avrai benedetto!”.
28 Gli domando: “Come ti chiami?”. Rispose: “Giacobbe”.
29 Riprese: “Non ti chiamerai piu Giacobbe, ma Israele, perche hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!”.
30 Giacobbe allora gli chiese: “Dimmi il tuo nome”. Gli rispose: “Perche mi chiedi il nome?”. E qui lo benedisse.
31 Allora Giacobbe chiamo quel luogo Penuel “Perche - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita e rimasta salva”.
32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passo Penuel e zoppicava all'anca.
33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che e sopra l'articolazione del femore, perche quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.

Genesi - Capitolo 33

L'incontro con Esau

1 Poi Giacobbe alzo gli occhi e vide arrivare Esau che aveva con se quattrocento uomini. Allora distribui i figli tra Lia, Rachele e le due schiave;
2 mise in testa le schiave con i loro figli, piu indietro Lia con i suoi figli e piu indietro Rachele e Giuseppe.
3 Egli passo davanti a loro e si prostro sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al fratello.
4 Ma Esau gli corse incontro, lo abbraccio, gli si getto al collo, lo bacio e piansero.
5 Poi alzo gli occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: “Chi sono questi con te?”. Rispose: “Sono i figli di cui Dio ha favorito il tuo servo”.
6 Allora si fecero avanti le schiave con i loro figli e si prostrarono.
7 Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono.
8 Domando ancora: “Che e tutta questa carovana che ho incontrata?”. Rispose: “E' per trovar grazia agli occhi del mio signore”.
9 Esau disse: “Ne ho abbastanza del mio, fratello, resti per te quello che e tuo!”.
10 Ma Giacobbe disse: “No, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perche appunto per questo io sono venuto alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai gradito.
11 Accetta il mio dono augurale che ti e stato presentato, perche Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!”. Cosi egli insistette e quegli accetto.

Giacobbe si separa da Esau

12 Poi Esau disse: “Leviamo l'accampamento e mettiamoci in viaggio: io camminero davanti a te”.
13 Gli rispose: “Il mio signore sa che i fanciulli sono delicati e che ho a mio carico i greggi e gli armenti che allattano: se si affaticano anche un giorno solo, tutte le bestie moriranno.
14 Il mio signore passi prima del suo servo, mentre io mi spostero a tutto mio agio, al passo di questo bestiame che mi precede e al passo dei fanciulli, finche arrivero presso il mio signore a Seir”.
15 Disse allora Esau: “Almeno possa lasciare con te una parte della gente che ho con me!”. Rispose: “Ma perche? Possa io solo trovare grazia agli occhi del mio signore!”.
16 Cosi in quel giorno stesso Esau ritorno sul suo cammino verso Seir.
17 Giacobbe invece si trasporto a Succot, dove costrui una casa per se e fece capanne per il gregge. Per questo chiamo quel luogo Succot.

Arrivo a Sichem

18 Giacobbe arrivo sano e salvo alla citta di Sichem, che e nel paese di Canaan, quando torno da Paddan-Aram e si accampo di fronte alla citta.
19 Poi acquisto dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento, quella porzione di campagna dove aveva piantato la tenda.
20 Ivi eresse un altare e lo chiamo “El, Dio d'Israele”.

Genesi - Capitolo 34

Violenza fatta a Dina

1 Dina, la figlia che Lia aveva partorita a Giacobbe, usci a vedere le ragazze del paese.
2 Ma la vide Sichem, figlio di Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapi, si uni a lei e le fece violenza.
3 Egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; amo la fanciulla e le rivolse parole di conforto.
4 Poi disse a Camor suo padre: “Prendimi in moglie questa ragazza”.
5 Intanto Giacobbe aveva saputo che quegli aveva disonorato Dina, sua figlia, ma i suoi figli erano in campagna con il suo bestiame. Giacobbe tacque fino al loro arrivo.

Accordo matrimoniale con i Sichemiti

6 Venne dunque Camor, padre di Sichem, da Giacobbe per parlare con lui.
7 Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito l'accaduto, ne furono addolorati e s'indignarono molto, perche quelli aveva commesso un'infamia in Israele, unendosi alla figlia di Giacobbe: cosi non si doveva fare!
8 Camor disse loro: “Sichem, mio figlio, e innamorato della vostra figlia; dategliela in moglie!
9 Anzi, alleatevi con noi: voi darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le nostre figlie.
10 Abiterete con noi e il paese sara a vostra disposizione; risiedetevi, percorretelo in lungo e in largo e acquistate proprieta in esso”.
11 Poi Sichem disse al padre e ai fratelli di lei: “Possa io trovare grazia agli occhi vostri; vi daro quel che mi direte.
12 Alzate pure molto a mio carico il prezzo nuziale e il valore del dono; vi daro quanto mi chiederete, ma datemi la giovane in moglie!”.
13 Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor e parlarono con astuzia, perche quegli aveva disonorato la loro sorella Dina.
14 Dissero loro: “Non possiamo fare questo, dare cioe la nostra sorella ad un uomo non circonciso, perche cio sarebbe un disonore per noi.
15 Solo a questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta, se cioe voi diventerete come noi, circoncidendo ogni vostro maschio.
16 Allora noi vi daremo le nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo un solo popolo.
17 Ma se voi non ci ascoltate a proposito della nostra circoncisione, allora prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo”.
18 Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor.
19 Il giovane non indugio ad eseguire la cosa, perche amava la figlia di Giacobbe; d'altra parte era il piu onorato di tutto il casato di suo padre.
20 Vennero dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro citta e parlarono agli uomini della citta:
21 “Questi uomini sono gente pacifica: abitino pure con noi nel paese e lo percorrano in lungo e in largo; esso e molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere per mogli le loro figlie e potremo dare a loro le nostre.
22 Ma solo ad una condizione questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi, a diventare un sol popolo: se cioe noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi.
23 I loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non saranno forse nostri? Accontentiamoli dunque e possano abitare con noi!”.
24 Allora quanti avevano accesso alla porta della sua citta ascoltarono Camor e il figlio Sichem: tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della citta, si fecero circoncidere.

Vendetta di Simeone e di Levi

25 Ma il terzo giorno, quand'essi erano sofferenti, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, i fratelli di Dina, presero ciascuno una spada, entrarono nella citta con sicurezza e uccisero tutti i maschi.
26 Passarono cosi a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e si allontanarono.
27 I figli di Giacobbe si buttarono sui cadaveri e saccheggiarono la citta, perche quelli avevano disonorato la loro sorella.
28 Presero cosi i loro greggi e i loro armenti, i loro asini e quanto era nella citta e nella campagna.
29 Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e saccheggiarono quanto era nelle case.
30 Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: “Voi mi avete messo in difficolta, rendendomi odioso agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Perizziti, mentre io ho pochi uomini; essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io saro annientato con la mia casa”.
31 Risposero: “Si tratta forse la nostra sorella come una prostituta?”.

Genesi - Capitolo 35

Giacobbe a Betel

1 Dio disse a Giacobbe: “Alzati, va a Betel e abita la; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti e apparso quando fuggivi Esau, tuo fratello”.
2 Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui: “Eliminate gli dei stranieri che avete con voi, purificatevi e cambiate gli abiti.
3 Poi alziamoci e andiamo a Betel, dove io costruiro un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della mia angoscia e che e stato con me nel cammino che ho percorso”.
4 Essi consegnarono a Giacobbe tutti gli dei stranieri che possedevano e i pendenti che avevano agli orecchi; Giacobbe li sotterro sotto la quercia presso Sichem.
5 Poi levarono l'accampamento e un terrore molto forte assali i popoli che stavano attorno a loro, cosi che non inseguirono i figli di Giacobbe.
6 Giacobbe e tutta la gente ch'era con lui arrivarono a Luz, cioe Betel, che e nel paese di Canaan.
7 Qui egli costrui un altare e chiamo quel luogo “El-Betel”, perche la Dio gli si era rivelato, quando sfuggiva al fratello.
8 Allora mori Debora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel, ai piedi della quercia, che percio si chiamo Quercia del Pianto.
9 Dio apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da Paddan-Aram, e lo benedisse.
10 Dio gli disse: “Il tuo nome e Giacobbe. Non ti chiamerai piu Giacobbe, ma Israele sara il tuo nome”. Cosi lo si chiamo Israele.
11 Dio gli disse: “Io sono Dio onnipotente. Sii fecondo e diventa numeroso, popolo e assemblea di popoli verranno da te, re usciranno dai tuoi fianchi.
12 Il paese che ho concesso ad Abramo e a Isacco daro a te e alla tua stirpe dopo di te daro il paese”.
13 Dio scomparve da lui, nel luogo dove gli aveva parlato.
14 Allora Giacobbe eresse una stele, dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libazione e verso olio.
15 Giacobbe chiamo Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato.

Nascita di Beniamino e morte di Rachele

16 Poi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare ad Efrata, quando Rachele partori ed ebbe un parto difficile.
17 Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: “Non temere: anche questo e un figlio!”.
18 Mentre esalava l'ultimo respiro, perche stava morendo, essa lo chiamo Ben-Oni, ma suo padre lo chiamo Beniamino.
19 Cosi Rachele mori e fu sepolta lungo la strada verso Efrata, cioe Betlemme.
20 Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. Questa stele della tomba di Rachele esiste fino ad oggi.

Incesto di Ruben

21 Poi Israele levo l'accampamento e pianto la tenda al di la di Migdal-Eder.
22 Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben ando a unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere.

I dodici figli di Giacobbe

I figli di Giacobbe furono dodici.
23 I figli di Lia: il primogenito di Giacobbe, Ruben, poi Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zabulon.
24 I figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino.
25 I figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Neftali.
26 I figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram.

Morte di Isacco

27 Poi Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arba, cioe Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri.
28 Isacco raggiunse l'eta di centottat'anni.
29 Poi Isacco spiro, mori e si riuni al suo parentado, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esau e Giacobbe.

Genesi - Capitolo 36

Mogli e figli di Esau in Canaan

1 Questa e la discendenza di Esau, cioe Edom.
2 Esau prese le mogli tra le figlie dei Cananei: Ada, figlia di Elon, l'Hittita; Oolibama, figlia di Ana, figlio di Zibeon, l'Hurrita;
3 Basemat, figlia di Ismaele, sorella di Nebaiot.
4 Ada partori ad Esau Elifaz, Basemat partori Reuel,
5 Oolibama partori Ieus, Iaalam e Core. Questi sono i figli di Esau, che gli nacquero nel paese di Canaan.

Migrazione di Esau

6 Poi Esau prese le mogli e i figli e le figlie e tutte le persone della sua casa, il suo gregge e tutto il suo bestiame e tutti i suoi beni che aveva acquistati nel paese di Canaan e ando nel paese di Seir, lontano dal fratello Giacobbe.
7 Infatti i loro possedimenti erano troppo grandi perche essi potessero abitare insieme e il territorio, dove essi soggiornavano, non poteva sostenerli per causa del loro bestiame.
8 Cosi Esau si stabili sulle montagne di Seir. Ora Esau e Edom.

Discendenza di Esau in Seir

9 Questa e la discendenza di Esau, padre degli Idumei, nelle montagne di Seir.
10 Questi sono i nomi dei figli di Esau: Elifaz, figlio di Ada, moglie di Esau; Reuel, figlio di Basemat, moglie di Esau.
11 I figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Zefo, Gatam, Kenaz.
12 Elifaz, figlio di Esau, aveva per concubina Timna, la quale ad Elifaz partori Amalek. Questi sono i figli di Ada, moglie di Esau.
13 Questi sono i figli di Reuel: Naat e Zerach, Samma e Mizza. Questi furono i figli di Basemat, moglie di Esau.
14 Questi furono i figli di Oolibama, moglie di Esau, figlia di Ana, figlio di Zibeon; essa partori a Esau Ieus, Iaalam e Core.

I capi di Edom

15 Questi sono i capi dei figli di Esau: i figli di Elifaz primogenito di Esau: il capo di Teman, il capo di Omar, il capo di Zefo, il capo di Kenaz,
16 il capo di Core, il capo di Gatam, il capo di Amalek. Questi sono i capi di Elifaz nel paese di Edom: questi sono i figli di Ada.
17 Questi i figli di Reuel, figlio di Esau: il capo di Naat, il capo di Zerach, il capo di Samma, il capo di Mizza. Questi sono i capi di Reuel nel paese di Edom; questi sono i figli di Basemat, moglie di Esau.
18 Questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esau: il capo di Ieus, il capo di Iaalam, il capo di Core. Questi sono i capi di Oolibama, figlia di Ana, moglie di Esau.
19 Questi sono i figli di Esau e questi i loro capi. Egli e Edom.

Discendenza di Seir l'Hurrita

20 Questi sono i figli di Seir l'Hurrita, che abitano il paese: Lotan, Sobal, Zibeon, Ana,
21 Dison, Eser e Disan. Questi sono i capi degli Hurriti, figli di Seir, nel paese di Edom.
22 I figli di Lotan furono Ori e Emam e la sorella di Lotan era Timna.
23 I figli di Sobal sono Alvan, Manacat, Ebal, Sefo e Onam.
24 I figli di Zibeon sono Aia e Ana; questo e l'Ana che trovo le sorgenti calde nel deserto, mentre pascolava gli asini del padre Zibeon.
25 I figli di Ana sono Dison e Oolibama, figlia di Ana.
26 I figli di Dison sono Emdam, Esban, Itran e Cheran.
27 I figli di Eser sono Bilan, Zaavan e Akan.
28 I figli di Disan sono Uz e Aran.
29 Questi sono i capi degli Hurriti: il capo di Lotan, il capo di Sobal, il capo di Zibeon, il capo di Ana,
30 il capo di Dison, il capo di Eser, il capo di Disan. Questi sono i capi degli Hurriti, secondo le loro tribu nel paese di Seir.

I re di Edom

31 Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che regnasse un re degli Israeliti.
32 Regno dunque in Edom Bela, figlio di Beor, e la sua citta si chiama Dinaba.
33 Poi mori Bela e regno al suo posto Iobab, figlio di Zerach, da Bosra.
34 Poi mori Iobab e regno al suo posto Usam, del territorio dei Temaniti.
35 Poi mori Usam e regno al suo posto Adad, figlio di Bedad, colui che vinse i Madianiti nelle steppe di Moab; la sua citta si chiama Avit.
36 Poi mori Adad e regno al suo posto Samla da Masreka.
37 Poi mori Samla e regno al suo posto Saul da Recobot-Naar.
38 Poi mori Saul e regno al suo posto Baal-Canan, figlio di Acbor.
39 Poi mori Baal-Canan, figlio di Acbor, e regno al suo posto Adar: la sua citta si chiama Pau e la moglie si chiamava Meetabel, figlia di Matred, da Me-Zaab.

Ancora i capi di Edom

40 Questi sono i nomi dei capi di Esau, secondo le loro famiglie, le loro localita, con i loro nomi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di Ietet,
41 il capo di Oolibama, il capo di Ela, il capo di Pinon,
42 il capo di Kenan, il capo di Teman, il capo di Mibsar,
43 il capo di Magdiel, il capo di Iram. Questi sono i capi di Edom secondo le loro sedi nel territorio di loro proprieta. E' appunto questo Esau il padre degli Idumei.

Genesi - Capitolo 37

1 Giacobbe si stabili nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paese di Canaan.

IV. STORIA DI GIUSEPPE

Giuseppe e i suoi fratelli

2 Questa e la storia della discendenza di Giacobbe. Giuseppe all'eta di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferi al loro padre i pettegolezzi sul loro conto.
3 Israele amava Giuseppe piu di tutti i suoi figli, perche era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche.
4 I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui piu di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.
5 Ora Giuseppe fece un sogno e lo racconto ai fratelli, che lo odiarono ancor di piu.
6 Disse dunque loro: “Ascoltate questo sogno che ho fatto.
7 Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzo e resto diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio”.
8 Gli dissero i suoi fratelli: “Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?”. Lo odiarono ancora di piu a causa dei suoi sogni e delle sue parole.
9 Egli fece ancora un altro sogno e lo narro al padre e ai fratelli e disse: “Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me”.
10 Lo narro dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimprovero e gli disse: “Che sogno e questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?”.
11 I suoi fratelli percio erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne in mente la cosa.

Giuseppe venduto dai fratelli

12 I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem.
13 Israele disse a Giuseppe: “Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro”. Gli rispose: “Eccomi!”.
14 Gli disse: “Va a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi”. Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivo a Sichem.
15 Mentr'egli andava errando per la campagna, lo trovo un uomo, che gli domando: “Che cerchi?”.
16 Rispose: “Cerco i miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare”.
17 Quell'uomo disse: “Hanno tolto le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan”. Allora Giuseppe ando in cerca dei suoi fratelli e li trovo a Dotan.
18 Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire.
19 Si dissero l'un l'altro: “Ecco, il sognatore arriva!
20 Orsu, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Cosi vedremo che ne sara dei suoi sogni!”.
21 Ma Ruben senti e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: “Non togliamogli la vita”.
22 Poi disse loro: “Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che e nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano”; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
23 Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava,
24 poi lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua.
25 Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto.
26 Allora Giuda disse ai fratelli: “Che guadagno c'e ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue?
27 Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perche e nostro fratello e nostra carne”. I suoi fratelli lo ascoltarono.
28 Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Cosi Giuseppe fu condotto in Egitto.
29 Quando Ruben ritorno alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era piu. Allora si straccio le vesti,
30 torno dai suoi fratelli e disse: “Il ragazzo non c'e piu, dove andro io?”.
31 Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue.
32 Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste parole: “L'abbiamo trovata; riscontra se e o no la tunica di tuo figlio”.
33 Egli la riconobbe e disse: “E' la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe e stato sbranato”.
34 Giacobbe si straccio le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni.
35 Tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: “No, io voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba”. E il padre suo lo pianse.
36 Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie.

Genesi - Capitolo 38

Storia di Giuda e di Tamar

1 In quel tempo Giuda si separo dai suoi fratelli e si stabili presso un uomo di Adullam, di nome Chira.
2 Qui Giuda vide la figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si uni a lei.
3 Essa concepi e partori un figlio e lo chiamo Er.
4 Poi concepi ancora e partori un figlio e lo chiamo Onan.
5 Ancora un'altra volta partori un figlio e lo chiamo Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partori.
6 Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar.
7 Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire.
8 Allora Giuda disse a Onan: “Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura cosi una posterita per il fratello”.
9 Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterita al fratello.
10 Cio che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui.
11 Allora Giuda disse alla nuora Tamar: “Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio Sela sara cresciuto”. Perche pensava: “Che non muoia anche questo come i suoi fratelli!”. Cosi Tamar se ne ando e ritorno alla casa del padre.
12 Passarono molti giorni e mori la figlia di Sua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, ando a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam.
13 Fu portata a Tamar questa notizia: “Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge”.
14 Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si copri con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che e sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie.
15 Giuda la vide e la credette una prostituta, perche essa si era coperta la faccia.
16 Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: “Lascia che io venga con te!”. Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse: “Che mi darai per venire con me?”.
17 Rispose: “Io ti mandero un capretto del gregge”. Essa riprese: “Mi dai un pegno fin quando me lo avrai mandato?”.
18 Egli disse: “Qual e il pegno che ti devo dare?”. Rispose: “Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano”. Allora glieli diede e le si uni. Essa concepi da lui.
19 Poi si alzo e se ne ando; si tolse il velo e rivesti gli abiti vedovili.
20 Giuda mando il capretto per mezzo del suo amico di Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la trovo.
21 Domando agli uomini di quel luogo: “Dov'e quella prostituta che stava in Enaim sulla strada?”. Ma risposero: “Non c'e stata qui nessuna prostituta”.
22 Cosi torno da Giuda e disse: “Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'e stata qui nessuna prostituta”.
23 Allora Giuda disse: “Se li tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata”.
24 Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: “Tamar, la tua nuora, si e prostituita e anzi e incinta a causa della prostituzione”. Giuda disse: “Conducetela fuori e sia bruciata!”.
25 Essa veniva gia condotta fuori, quando mando a dire al suocero: “Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti io sono incinta”. E aggiunse: “Riscontra, dunque, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone”.
26 Giuda li riconobbe e disse: “Essa e piu giusta di me, perche io non l'ho data a mio figlio Sela”. E non ebbe piu rapporti con lei.
27 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli.
28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo lego attorno a quella mano, dicendo: “Questi e uscito per primo”.
29 Ma, quando questi ritiro la mano, ecco usci suo fratello. Allora essa disse: “Come ti sei aperta una breccia?” e lo si chiamo Perez.
30 Poi usci suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamo Zerach.

Genesi - Capitolo 39

Primi successi di Giuseppe in Egitto

1 Giuseppe era stato condotto in Egitto e Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquisto da quegli Ismaeliti che l'avevano condotto laggiu.
2 Allora il Signore fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano, suo padrone.
3 Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che quanto egli intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani.
4 Cosi Giuseppe trovo grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi quegli lo nomino suo maggiordomo e gli diede in mano tutti i suoi averi.
5 Da quando egli lo aveva fatto suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi, il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per causa di Giuseppe e la benedizione del Signore fu su quanto aveva, in casa e nella campagna.
6 Cosi egli lascio tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non gli domandava conto di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e avvenente di aspetto.

Giuseppe e la seduttrice

7 Dopo questi fatti, la moglie del padrone getto gli occhi su Giuseppe e gli disse: “Unisciti a me!”.
8 Ma egli rifiuto e disse alla moglie del suo padrone: “Vedi, il mio signore non mi domanda conto di quanto e nella sua casa e mi ha dato in mano tutti i suoi averi.
9 Lui stesso non conta piu di me in questa casa; non mi ha proibito nulla, se non te, perche sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?”.
10 E, benche ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe, egli non acconsenti di unirsi, di darsi a lei.
11 Ora un giorno egli entro in casa per fare il suo lavoro, mentre non c'era nessuno dei domestici.
12 Essa lo afferro per la veste, dicendo: “Unisciti a me!”. Ma egli le lascio tra le mani la veste, fuggi e usci.
13 Allora essa, vedendo ch'egli le aveva lasciato tra le mani la veste ed era fuggito fuori,
14 chiamo i suoi domestici e disse loro: “Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per scherzare con noi! Mi si e accostato per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce.
15 Egli, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a me, e fuggito ed e uscito”.
16 Ed essa pose accanto a se la veste di lui finche il padrone venne a casa.
17 Allora gli disse le stesse cose: “Quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, mi si e accostato per scherzare con me.
18 Ma appena io ho gridato e ho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed e fuggito fuori”.
19 Quando il padrone udi le parole di sua moglie che gli parlava: “Proprio cosi mi ha fatto il tuo servo!”, si accese d'ira.
20 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, dove erano detenuti i carcerati del re.

Giuseppe in prigione

Cosi egli rimase la in prigione.
21 Ma il Signore fu con Giuseppe, gli concilio benevolenza e gli fece trovare grazia agli occhi del comandante della prigione.
22 Cosi il comandante della prigione affido a Giuseppe tutti i carcerati che erano nella prigione e quanto c'era da fare la dentro, lo faceva lui.
23 Il comandante della prigione non si prendeva cura piu di nulla di quanto gli era affidato, perche il Signore era con lui e quello che egli faceva il Signore faceva riuscire.

Genesi - Capitolo 40

Giuseppe interpreta i sogni degli ufficiali del Faraone

1 Dopo queste cose il coppiere del re d'Egitto e il panettiere offesero il loro padrone, il re d'Egitto.
2 Il faraone si adiro contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei coppieri e contro il capo dei panettieri,
3 e li fece mettere in carcere nella casa del comandante delle guardie, nella prigione dove Giuseppe era detenuto.
4 Il comandante delle guardie assegno loro Giuseppe, perche li servisse. Cosi essi restarono nel carcere per un certo tempo.
5 Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno, ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare.
6 Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti.
7 Allora interrogo gli eunuchi del faraone che erano con lui in carcere nella casa del suo padrone e disse: “Perche quest'oggi avete la faccia cosi triste?”.
8 Gli dissero: “Abbiamo fatto un sogno e non c'e chi lo interpreti”. Giuseppe disse loro: “Non e forse Dio che ha in suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque”.
9 Allora il capo dei coppieri racconto il suo sogno a Giuseppe e gli disse: “Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite,
10 sulla quale erano tre tralci; non appena essa comincio a germogliare, apparvero i fiori e i suoi grappoli maturarono gli acini.
11 Io avevo in mano il calice del faraone; presi gli acini, li spremetti nella coppa del faraone e diedi la coppa in mano al faraone”.
12 Giuseppe gli disse: “Eccone la spiegazione: i tre tralci sono tre giorni.
13 Fra tre giorni il faraone sollevera la tua testa e ti restituira nella tua carica e tu porgerai il calice al faraone, secondo la consuetudine di prima, quando eri suo coppiere.
14 Ma se, quando sarai felice, ti vorrai ricordare che io sono stato con te, fammi questo favore: parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa.
15 Perche io sono stato portato via ingiustamente dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla perche mi mettessero in questo sotterraneo”.
16 Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato un'interpretazione favorevole, disse a Giuseppe: “Quanto a me, nel mio sogno mi stavano sulla testa tre canestri di pane bianco
17 e nel canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il faraone, quali si preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano dal canestro che avevo sulla testa”.
18 Giuseppe rispose e disse: “Questa e la spiegazione: i tre canestri sono tre giorni.
19 Fra tre giorni il faraone sollevera la tua testa e ti impicchera ad un palo e gli uccelli ti mangeranno la carne addosso”.
20 Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del faraone - egli fece un banchetto a tutti i suoi ministri e allora sollevo la testa del capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi ministri.
21 Restitui il capo dei coppieri al suo ufficio di coppiere, perche porgesse la coppa al faraone,
22 e invece impicco il capo dei panettieri, secondo l'interpretazione che Giuseppe aveva loro data.
23 Ma il capo dei coppieri non si ricordo di Giuseppe e lo dimentico.

Genesi - Capitolo 41

I sogni del Faraone

1 Al termine di due anni, il faraone sogno di trovarsi presso il Nilo.
2 Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi.
3 Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo.
4 Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si sveglio.
5 Poi si addormento e sogno una seconda volta: ecco sette spighe spuntavano da un unico stelo, grosse e belle.
6 Ma ecco sette spighe vuote e arse dal vento d'oriente spuntavano dopo quelle.
7 Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Poi il faraone si sveglio: era stato un sogno.
8 Alla mattina il suo spirito ne era turbato, percio convoco tutti gli indovini e tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone racconto loro il sogno, ma nessuno lo sapeva interpretare al faraone.
9 Allora il capo dei coppieri parlo al faraone: “Io devo ricordare oggi le mie colpe.
10 Il faraone si era adirato contro i suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo delle guardie, me e il capo dei panettieri.
11 Noi facemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un significato particolare.
12 Ora era la con noi un giovane ebreo, schiavo del capo delle guardie; noi gli raccontammo i nostri sogni ed egli ce li interpreto, dando a ciascuno spiegazione del suo sogno.
13 Proprio come ci aveva interpretato, cosi avvenne: io fui restituito alla mia carica e l'altro fu impiccato”.
14 Allora il faraone convoco Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal sotterraneo ed egli si rase, si cambio gli abiti e si presento al faraone.
15 Il faraone disse a Giuseppe: “Ho fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare; ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito”.
16 Giuseppe rispose al faraone: “Non io, ma Dio dara la risposta per la salute del faraone!”.
17 Allora il faraone disse a Giuseppe: “Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo.
18 Quand'ecco salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi.
19 Ed ecco sette altre vacche salirono dopo quelle, deboli, brutte di forma e magre: non ne vidi mai di cosi brutte in tutto il paese d'Egitto.
20 Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse.
21 Queste entrarono nel loro corpo, ma non si capiva che vi fossero entrate, perche il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai.
22 Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo, piene e belle.
23 Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento d'oriente, spuntavano dopo quelle.
24 Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe belle. Ora io l'ho detto agli indovini, ma nessuno mi da la spiegazione”.
25 Allora Giuseppe disse al faraone: “Il sogno del faraone e uno solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone.
26 Le sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: e un solo sogno.
27 E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d'oriente, sono sette anni: vi saranno sette anni di carestia.
28 E' appunto cio che ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l'ha manifestato al faraone.
29 Ecco stanno per venire sette anni, in cui sara grande abbondanza in tutto il paese d'Egitto.
30 Poi a questi succederanno sette anni di carestia; si dimentichera tutta quella abbondanza nel paese d'Egitto e la carestia consumera il paese.
31 Si dimentichera che vi era stata l'abbondanza nel paese a causa della carestia venuta in seguito, perche sara molto dura.
32 Quanto al fatto che il sogno del faraone si e ripetuto due volte, significa che la cosa e decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla.
33 Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo metta a capo del paese d'Egitto.
34 Il faraone inoltre proceda ad istituire funzionari sul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese d'Egitto durante i sette anni di abbondanza.
35 Essi raccoglieranno tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l'autorita del faraone e lo terranno in deposito nelle citta.
36 Questi viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che verranno nel paese d'Egitto; cosi il paese non sara distrutto dalla carestia”.

Promozione di Giuseppe

37 La cosa piacque al faraone e a tutti i suoi ministri.
38 Il faraone disse ai ministri: “Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo spirito di Dio?”.
39 Poi il faraone disse a Giuseppe: “Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo, nessuno e intelligente e saggio come te.
40 Tu stesso sarai il mio maggiordomo e ai tuoi ordini si schierera tutto il mio popolo: solo per il trono io saro piu grande di te”.
41 Il faraone disse a Giuseppe: “Ecco, io ti metto a capo di tutto il paese d'Egitto”.
42 Il faraone si tolse di mano l'anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivesti di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un monile d'oro.
43 Poi lo fece montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: “Abrech”. E cosi lo si stabili su tutto il paese d'Egitto.
44 Poi il faraone disse a Giuseppe: “Sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potra alzare la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto”.
45 E il faraone chiamo Giuseppe Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. Giuseppe usci per tutto il paese d'Egitto.
46 Giuseppe aveva trent'anni quando si presento al faraone re d'Egitto. Poi Giuseppe si allontano dal faraone e percorse tutto il paese d'Egitto.
47 Durante i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione.
48 Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nel paese d'Egitto, e ripose i viveri nelle citta, cioe in ogni citta ripose i viveri della campagna circostante.
49 Giuseppe ammasso il grano come la sabbia del mare, in grandissima quantita, cosi che non se ne fece piu il computo, perche era incalcolabile.

I figli di Giuseppe

50 Intanto nacquero a Giuseppe due figli, prima che venisse l'anno della carestia; glieli partori Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On.
51 Giuseppe chiamo il primogenito Manasse, “perche - disse - Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre”.
52 E il secondo lo chiamo Efraim, “perche - disse - Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione”.
53 Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto
54 e cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane.
55 Poi tutto il paese d'Egitto comincio a sentire la fame e il popolo grido al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: “Andate da Giuseppe; fate quello che vi dira”.
56 La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe apri tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto.
57 E da tutti i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perche la carestia infieriva su tutta la terra.

Genesi - Capitolo 42

Primo incontro di Giuseppe con i suoi fratelli

1 Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano; percio disse ai figli: “Perche state a guardarvi l'un l'altro?”.
2 E continuo: “Ecco, ho sentito dire che vi e il grano in Egitto. Andate laggiu e compratene per noi, perche possiamo conservarci in vita e non morire”.
3 Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento in Egitto.
4 Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo mando con i fratelli perche diceva: “Non gli succeda qualche disgrazia!”.
5 Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perche nel paese di Canaan c'era la carestia.
6 Ora Giuseppe aveva autorita sul paese e vendeva il grano a tutto il popolo del paese. Percio i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra.
7 Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlo duramente e disse: “Di dove siete venuti?”. Risposero: “Dal paese di Canaan per comperare viveri”.
8 Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero.
9 Si ricordo allora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: “Voi siete spie! Voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese”.
10 Gli risposero: “No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri.
11 Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non sono spie!”.
12 Ma egli disse loro: “No, voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese!”.
13 Allora essi dissero: “Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di un solo uomo, nel paese di Canaan; ecco il piu giovane e ora presso nostro padre e uno non c'e piu”.
14 Giuseppe disse loro: “Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie.
15 In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avra raggiunto il vostro fratello piu giovane.
16 Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano cosi messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verita e dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!”.
17 E li tenne in carcere per tre giorni.
18 Al terzo giorno Giuseppe disse loro: “Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio!
19 Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case.
20 Poi mi condurrete qui il vostro fratello piu giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete”. Essi annuirono.
21 Allora si dissero l'un l'altro: “Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perche abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci e venuta addosso quest'angoscia”.
22 Ruben prese a dir loro: “Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue”.
23 Non sapevano che Giuseppe li capiva, perche tra lui e loro vi era l'interprete.
24 Allora egli si allontano da loro e pianse. Poi torno e parlo con essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.

Ritorno dei figli di Giacobbe in Canaan

25 Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro provviste per il viaggio. E cosi venne loro fatto.
26 Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di la.
27 Ora in un luogo dove passavano la notte uno di essi apri il sacco per dare il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco.
28 Disse ai fratelli: “Mi e stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco!”. Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un l'altro: “Che e mai questo che Dio ci ha fatto?”.
29 Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli riferirono tutte le cose che erano loro capitate:
30 “Quell'uomo che e il signore del paese ci ha parlato duramente e ci ha messi in carcere come spie del paese.
31 Allora gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri; non siamo spie!
32 Noi siamo dodici fratelli, figli di nostro padre: uno non c'e piu e il piu giovane e ora presso nostro padre nel paese di Canaan.
33 Ma l'uomo, signore del paese, ci ha risposto: In questo modo io sapro se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli, prendete il grano necessario alle vostre case e andate.
34 Poi conducetemi il vostro fratello piu giovane; cosi sapro che non siete spie, ma che siete sinceri; io vi rendero vostro fratello e voi potrete percorrere il paese in lungo e in largo”.
35 Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro, furono presi dal timore.
36 E il padre loro Giacobbe disse: “Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'e piu, Simeone non c'e piu e Beniamino me lo volete prendere. Su di me tutto questo ricade!”.
37 Allora Ruben disse al padre: “Farai morire i miei due figli, se non te lo ricondurro. Affidalo a me e io te lo restituiro”.
38 Ma egli rispose: “Il mio figlio non verra laggiu con voi, perche suo fratello e morto ed egli e rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio che volete fare, voi fareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi”.

Genesi - Capitolo 43

I figli di Giacobbe ripartono con Beniamino

1 La carestia continuava a gravare sul paese.
2 Quando ebbero finito di consumare il grano che avevano portato dall'Egitto, il padre disse loro: “Tornate la e acquistate per noi un po di viveri”.
3 Ma Giuda gli disse: “Quell'uomo ci ha dichiarato severamente: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!
4 Se tu sei disposto a lasciar partire con noi nostro fratello, andremo laggiu e ti compreremo il grano.
5 Ma se tu non lo lasci partire, noi non ci andremo, perche quell'uomo ci ha detto: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!”.
6 Israele disse: “Perche mi avete fatto questo male, cioe far sapere a quell'uomo che avevate ancora un fratello?”.
7 Risposero: “Quell'uomo ci ha interrogati con insistenza intorno a noi e alla nostra parentela: E' ancora vivo vostro padre? Avete qualche fratello? e noi abbiamo risposto secondo queste domande. Potevamo sapere ch'egli avrebbe detto: Conducete qui vostro fratello?”.
8 Giuda disse a Israele suo padre: “Lascia venire il giovane con me; partiremo subito per vivere e non morire, noi, tu e i nostri bambini.
9 Io mi rendo garante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo ricondurro, se non te lo riportero, io saro colpevole contro di te per tutta la vita.
10 Se non avessimo indugiato, ora saremmo gia di ritorno per la seconda volta”.
11 Israele loro padre rispose: “Se e cosi, fate pure: mettete nei vostri bagagli i prodotti piu scelti del paese e portateli in dono a quell'uomo: un po di balsamo, un po di miele, resina e laudano, pistacchi e mandorle.
12 Prendete con voi doppio denaro, il denaro cioe che e stato rimesso nella bocca dei vostri sacchi lo porterete indietro: forse si tratta di un errore.
13 Prendete anche vostro fratello, partite e tornate da quell'uomo.
14 Dio onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell'uomo, cosi che vi rilasci l'altro fratello e Beniamino. Quanto a me, una volta che non avro piu i miei figli, non li avro piu...!”.

L'incontro presso Giuseppe

15 Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del denaro e anche Beniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe.
16 Quando Giuseppe ebbe visto Beniamino con loro, disse al suo maggiordomo: “Conduci questi uomini in casa, macella quello che occorre e prepara, perche questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno”.
17 Il maggiordomo fece come Giuseppe aveva ordinato e introdusse quegli uomini nella casa di Giuseppe.
18 Ma quegli uomini si spaventarono, perche venivano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: “A causa del denaro, rimesso nei nostri sacchi l'altra volta, ci si vuol condurre la: per assalirci, piombarci addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini”.
19 Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e parlarono con lui all'ingresso della casa;
20 dissero: “Mio signore, noi siamo venuti gia un'altra volta per comperare viveri.
21 Quando fummo arrivati ad un luogo per passarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco il denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco: proprio il nostro denaro con il suo peso esatto. Allora noi l'abbiamo portato indietro
22 e, per acquistare i viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non sappiamo chi abbia messo nei sacchi il nostro denaro!”.
23 Ma quegli disse: “State in pace, non temete! Il vostro Dio e il Dio dei padri vostri vi ha messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro e pervenuto a me”. E porto loro Simeone.
24 Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede loro acqua, perche si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini.
25 Essi prepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perche avevano saputo che avrebbero preso cibo in quel luogo.
26 Quando Giuseppe arrivo a casa, gli presentarono il dono, che avevano con se, e si prostrarono davanti a lui con la faccia a terra.
27 Egli domando loro come stavano e disse: “Sta bene il vostro vecchio padre, di cui mi avete parlato? Vive ancora?”.
28 Risposero: “Il tuo servo, nostro padre, sta bene, e ancora vivo” e si inginocchiarono prostrandosi.
29 Egli alzo gli occhi e guardo Beniamino, suo fratello, il figlio di sua madre, e disse: “E' questo il vostro fratello piu giovane, di cui mi avete parlato?” e aggiunse: “Dio ti conceda grazia, figlio mio!”.
30 Giuseppe usci in fretta, perche si era commosso nell'intimo alla presenza di suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entro nella sua camera e pianse.
31 Poi si lavo la faccia, usci e, facendosi forza, ordino: “Servite il pasto”.
32 Fu servito per lui a parte, per loro a parte e per i commensali egiziani a parte, perche gli Egiziani non possono prender cibo con gli Ebrei: cio sarebbe per loro un abominio.
33 Presero posto davanti a lui dal primogenito al piu giovane, ciascuno in ordine di eta ed essi si guardavano con meraviglia l'un l'altro.
34 Egli fece portare loro porzioni prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte piu abbondante di quella di tutti gli altri. E con lui bevvero fino all'allegria.

Genesi - Capitolo 44

La coppa di Giuseppe nel sacco di Beniamino

1 Diede poi questo ordine al maggiordomo della sua casa: “Riempi i sacchi di quegli uomini di tanti viveri quanti ne possono contenere e metti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco.
2 Insieme metterai la mia coppa, la coppa d'argento, alla bocca del sacco del piu giovane, con il denaro del suo grano”. Quegli fece secondo l'ordine di Giuseppe.
3 Al mattino, fattosi chiaro, quegli uomini furono fatti partire con i loro asini.
4 Erano appena usciti dalla citta e ancora non si erano allontanati, quando Giuseppe disse al maggiordomo della sua casa: “Su, insegui quegli uomini, raggiungili e di loro: Perche avete reso male per bene?
5 Non e forse questa la coppa in cui beve il mio signore e per mezzo della quale egli suole trarre i presagi? Avete fatto male a fare cosi”.
6 Egli li raggiunse e ripete loro queste parole.
7 Quelli gli dissero: “Perche il mio signore dice queste cose? Lungi dai tuoi servi il fare una tale cosa!
8 Ecco, il denaro che abbiamo trovato alla bocca dei nostri sacchi te lo abbiamo riportato dal paese di Canaan e come potremmo rubare argento od oro dalla casa del tuo padrone?
9 Quello dei tuoi servi, presso il quale si trovera, sara messo a morte e anche noi diventeremo schiavi del mio signore”.
10 Rispose: “Ebbene, come avete detto, cosi sara: colui, presso il quale si trovera, sara mio schiavo e voi sarete innocenti”.
11 Ciascuno si affretto a scaricare a terra il suo sacco e lo apri.
12 Quegli li frugo dal maggiore al piu piccolo, e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino.
13 Allora essi si stracciarono le vesti, ricaricarono ciascuno il proprio asino e tornarono in citta.
14 Giuda e i suoi fratelli vennero nella casa di Giuseppe, che si trovava ancora la, e si gettarono a terra davanti a lui.
15 Giuseppe disse loro: “Che azione avete commessa? Non sapete che un uomo come me e capace di indovinare?”.
16 Giuda disse: “Che diremo al mio signore? Come parlare? Come giustificarci? Dio ha scoperto la colpa dei tuoi servi... Eccoci schiavi del mio signore, noi e colui che e stato trovato in possesso della coppa”.
17 Ma egli rispose: “Lungi da me il far questo! L'uomo trovato in possesso della coppa, lui sara mio schiavo: quanto a voi, tornate in pace da vostro padre”.

L'intervento di Giuda

18 Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: “Mio signore, sia permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore; non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perche il faraone e come te!
19 Il mio signore aveva interrogato i suoi servi: Avete un padre o un fratello?
20 E noi avevamo risposto al mio signore: Abbiamo un padre vecchio e un figlio ancor giovane natogli in vecchiaia, suo fratello e morto ed egli e rimasto il solo dei figli di sua madre e suo padre lo ama.
21 Tu avevi detto ai tuoi servi: Conducetelo qui da me, perche lo possa vedere con i miei occhi.
22 Noi avevamo risposto al mio signore: Il giovinetto non puo abbandonare suo padre: se lascera suo padre, questi morira.
23 Ma tu avevi soggiunto ai tuoi servi: Se il vostro fratello minore non verra qui con voi, non potrete piu venire alla mia presenza.
24 Quando dunque eravamo ritornati dal tuo servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore.
25 E nostro padre disse: Tornate ad acquistare per noi un po di viveri.
26 E noi rispondemmo: Non possiamo ritornare laggiu: se c'e con noi il nostro fratello minore, andremo; altrimenti, non possiamo essere ammessi alla presenza di quell'uomo senza avere con noi il nostro fratello minore.
27 Allora il tuo servo, mio padre, ci disse: Voi sapete che due figli mi aveva procreato mia moglie.
28 Uno parti da me e dissi: certo e stato sbranato! Da allora non l'ho piu visto.
29 Se ora mi porterete via anche questo e gli capitasse una disgrazia, voi fareste scendere con dolore la mia canizie nella tomba.
30 Ora, quando io arrivero dal tuo servo, mio padre, e il giovinetto non sara con noi, mentre la vita dell'uno e legata alla vita dell'altro,
31 appena egli avra visto che il giovinetto non e con noi, morira e i tuoi servi avranno fatto scendere con dolore negli inferi la canizie del tuo servo, nostro padre.
32 Ma il tuo servo si e reso garante del giovinetto presso mio padre: Se non te lo ricondurro, saro colpevole verso mio padre per tutta la vita.
33 Ora, lascia che il tuo servo rimanga invece del giovinetto come schiavo del mio signore e il giovinetto torni lassu con i suoi fratelli!
34 Perche, come potrei tornare da mio padre senz'avere con me il giovinetto? Ch'io non veda il male che colpirebbe mio padre!”.

Genesi - Capitolo 45

Giuseppe si fa riconoscere

1 Allora Giuseppe non pote piu contenersi dinanzi ai circostanti e grido: “Fate uscire tutti dalla mia presenza!”. Cosi non resto nessuno presso di lui, mentre Giuseppe si faceva conoscere ai suoi fratelli.
2 Ma diede in un grido di pianto e tutti gli Egiziani lo sentirono e la cosa fu risaputa nella casa del faraone.
3 Giuseppe disse ai fratelli: “Io sono Giuseppe! Vive ancora mio padre?”. Ma i suoi fratelli non potevano rispondergli, perche atterriti dalla sua presenza.
4 Allora Giuseppe disse ai fratelli: “Avvicinatevi a me!”. Si avvicinarono e disse loro: “Io sono Giuseppe, il vostro fratello, che voi avete venduto per l'Egitto.
5 Ma ora non vi rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiu, perche Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita.
6 Perche gia da due anni vi e la carestia nel paese e ancora per cinque anni non vi sara ne aratura ne mietitura.
7 Dio mi ha mandato qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nel paese e per salvare in voi la vita di molta gente.
8 Dunque non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio ed Egli mi ha stabilito padre per il faraone, signore su tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto.
9 Affrettatevi a salire da mio padre e ditegli: Dice il tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha stabilito signore di tutto l'Egitto. Vieni quaggiu presso di me e non tardare.
10 Abiterai nel paese di Gosen e starai vicino a me tu, i tuoi figli e i figli dei tuoi figli, i tuoi greggi e i tuoi armenti e tutti i tuoi averi.
11 La io ti daro sostentamento, poiche la carestia durera ancora cinque anni, e non cadrai nell'indigenza tu, la tua famiglia e quanto possiedi.
12 Ed ecco, i vostri occhi lo vedono e lo vedono gli occhi di mio fratello Beniamino: e la mia bocca che vi parla!
13 Riferite a mio padre tutta la gloria che io ho in Egitto e quanto avete visto; affrettatevi a condurre quaggiu mio padre”.
14 Allora egli si getto al collo di Beniamino e pianse. Anche Beniamino piangeva stretto al suo collo.
15 Poi bacio tutti i fratelli e pianse stringendoli a se. Dopo, i suoi fratelli si misero a conversare con lui.

L'invito del faraone

16 Intanto nella casa del faraone si era diffusa la voce: “Sono venuti i fratelli di Giuseppe!” e questo fece piacere al faraone e ai suoi ministri.
17 Allora il faraone disse a Giuseppe: “Di ai tuoi fratelli: Fate questo: caricate le cavalcature, partite e andate nel paese di Canaan.
18 Poi prendete vostro padre e le vostre famiglie e venite da me e io vi daro il meglio del paese d'Egitto e mangerete i migliori prodotti della terra.
19 Quanto a te, da loro questo comando: Fate questo: prendete con voi dal paese d'Egitto carri per i vostri bambini e le vostre donne, prendete vostro padre e venite.
20 Non abbiate rincrescimento per la vostra roba, perche il meglio di tutto il paese sara vostro”.

Il ritorno di Canaan

21 Cosi fecero i figli di Israele. Giuseppe diede loro carri secondo l'ordine del faraone e diede loro una provvista per il viaggio.
22 Diede a tutti una muta di abiti per ciascuno, ma a Beniamino diede trecento sicli d'argento e cinque mute di abiti.
23 Allo stesso modo mando al padre dieci asini carichi dei migliori prodotti dell'Egitto e dieci asine cariche di grano, pane e viveri per il viaggio del padre.
24 Poi congedo i fratelli e, mentre partivano, disse loro: “Non litigate durante il viaggio!”.
25 Cosi essi ritornarono dall'Egitto e arrivarono nel paese di Canaan, dal loro padre Giacobbe
26 e subito gli riferirono: “Giuseppe e ancora vivo, anzi governa tutto il paese d'Egitto!”. Ma il suo cuore rimase freddo, perche non poteva credere loro.
27 Quando pero essi gli riferirono tutte le parole che Giuseppe aveva detto loro ed egli vide i carri che Giuseppe gli aveva mandati per trasportarlo, allora lo spirito del loro padre Giacobbe si rianimo.
28 Israele disse: “Basta! Giuseppe, mio figlio, e vivo. Andro a vederlo prima di morire!”.

Genesi - Capitolo 46

Partenza di Giacobbe per l'Egitto

1 Israele dunque levo le tende con quanto possedeva e arrivo a Bersabea, dove offri sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
2 Dio disse a Israele in una visione notturna: “Giacobbe, Giacobbe!”. Rispose: “Eccomi!”.
3 Riprese: “Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perche laggiu io faro di te un grande popolo.
4 Io scendero con te in Egitto e io certo ti faro tornare. Giuseppe ti chiudera gli occhi”.
5 Giacobbe si alzo da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandati per trasportarlo.
6 Essi presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistati nel paese di Canaan e vennero in Egitto; Giacobbe cioe e con lui tutti i suoi discendenti;
7 i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con se in Egitto.

La famiglia di Giacobbe

8 Questi sono i nomi dei figli d'Israele che entrarono in Egitto: Giacobbe e i suoi figli, il primogenito di Giacobbe, Ruben.
9 I figli di Ruben: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi.
10 I figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea.
11 I figli di Levi: Gherson, Keat e Merari.
12 I figli di Giuda: Er, Onan, Sela, Perez e Zerach; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan. Furono figli di Perez: Chezron e Amul.
13 I figli di Issacar: Tola, Puva, Giobbe e Simron.
14 I figli di Zabulon: Sered, Elon e Iacleel.
15 Questi sono i figli che Lia partori a Giacobbe in Paddan-Aram insieme con la figlia Dina; tutti i suoi figli e le sue figlie erano trentatre persone.
16 I figli di Gad: Zifion, Agghi, Suni, Esbon, Eri, Arodi e Areli.
17 I figli di Aser: Imma, Isva, Isvi, Beria e la loro sorella Serach. I figli di Beria: Eber e Malchiel.
18 Questi sono i figli di Zilpa, che Labano aveva dato alla figlia Lia; essa li partori a Giacobbe: sono sedici persone.
19 I figli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino.
20 A Giuseppe nacquero in Egitto Efraim e Manasse, che gli partori Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On.
21 I figli di Beniamino: Bela, Becher e Asbel, Ghera, Naaman, Echi, Ros, Muppim, Uppim e Arde.
22 Questi sono i figli che Rachele partori a Giacobbe; in tutto sono quattordici persone.
23 I figli di Dan: Usim.
24 I figli di Neftali: Iacseel, Guni, Ieser e Sillem.
25 Questi sono i figli di Bila, che Labano diede alla figlia Rachele, ed essa li partori a Giacobbe; in tutto sette persone.
26 Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei.
27 I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta.

L'accoglienza di Giuseppe

28 Ora egli aveva mandato Giuda avanti a se da Giuseppe, perche questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi arrivarono al paese di Gosen.
29 Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e sali in Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli si getto al collo e pianse a lungo stretto al suo collo.
30 Israele disse a Giuseppe: “Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perche sei ancora vivo”.
31 Allora Giuseppe disse ai fratelli e alla famiglia del padre: “Vado ad informare il faraone e a dirgli: I miei fratelli e la famiglia di mio padre, che erano nel paese di Canaan, sono venuti da me.
32 Ora questi uomini sono pastori di greggi, si occupano di bestiame, e hanno condotto i loro greggi, i loro armenti e tutti i loro averi.
33 Quando dunque il faraone vi chiamera e vi domandera: Qual e il vostro mestiere?,
34 voi risponderete: Gente dedita al bestiame sono stati i tuoi servi, dalla nostra fanciullezza fino ad ora, noi e i nostri padri. Questo perche possiate risiedere nel paese di Gosen”. Perche tutti i pastori di greggi sono un abominio per gli Egiziani.

Genesi - Capitolo 47

L'udienza del faraone

1 Giuseppe ando ad informare il faraone dicendogli: “Mio padre e i miei fratelli con i loro greggi e armenti e con tutti i loro averi sono venuti dal paese di Canaan; eccoli nel paese di Gosen”.
2 Intanto prese cinque uomini dal gruppo dei suoi fratelli e li presento al faraone.
3 Il faraone disse ai suoi fratelli: “Qual e il vostro mestiere?”. Essi risposero al faraone: “Pastori di greggi sono i tuoi servi, noi e i nostri padri”.
4 Poi dissero al faraone: “Siamo venuti per soggiornare come forestieri nel paese perche non c'e piu pascolo per il gregge dei tuoi servi; infatti e grave la carestia nel paese di Canaan. E ora lascia che i tuoi servi risiedano nel paese di Gosen!”.

Altro racconto

5 Allora il faraone disse a Giuseppe: “Tuo padre e i tuoi fratelli sono dunque venuti da te.
6 Ebbene, il paese d'Egitto e a tua disposizione: fa risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese. Risiedano pure nel paese di Gosen. Se tu sai che vi sono tra di loro uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi in qualita di sovrintendenti al bestiame”.
7 Poi Giuseppe introdusse Giacobbe, suo padre, e lo presento al faraone e Giacobbe benedisse il faraone.
8 Il faraone domando a Giacobbe: “Quanti anni hai?”.
9 Giacobbe rispose al faraone: “Centotrenta di vita errabonda, pochi e tristi sono stati gli anni della mia vita e non hanno raggiunto il numero degli anni dei miei padri, al tempo della loro vita nomade”.
10 Poi Giacobbe benedisse il faraone e si allontano dal faraone.
11 Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede loro una proprieta nel paese d'Egitto, nella parte migliore del paese, nel territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone.
12 Giuseppe diede il sostentamento al padre, ai fratelli e a tutta la famiglia di suo padre, fornendo pane secondo il numero dei bambini.

Politica agraria di Giuseppe

13 Ora non c'era pane in tutto il paese, perche la carestia era molto grave: il paese d'Egitto e il paese di Canaan languivano per la carestia.
14 Giuseppe raccolse tutto il denaro che si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegno questo denaro alla casa del faraone.
15 Quando fu esaurito il denaro del paese di Egitto e del paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: “Dacci il pane! Perche dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'e piu denaro”.
16 Rispose Giuseppe: “Cedetemi il vostro bestiame e io vi daro pane in cambio del vostro bestiame, se non c'e piu denaro”.
17 Allora condussero a Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e delle pecore, dei buoi e degli asini; cosi in quell'anno li nutri di pane in cambio di tutto il loro bestiame.
18 Passato quell'anno, vennero a lui l'anno dopo e gli dissero: “Non nascondiamo al mio signore che si e esaurito il denaro e anche il possesso del bestiame e passato al mio signore, non rimane piu a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno.
19 Perche dovremmo perire sotto i tuoi occhi, noi e la nostra terra? Acquista noi e la nostra terra in cambio di pane e diventeremo servi del faraone noi con la nostra terra; ma dacci di che seminare, cosi che possiamo vivere e non morire e il suolo non diventi un deserto!”.
20 Allora Giuseppe acquisto per il faraone tutto il terreno dell'Egitto, perche gli Egiziani vendettero ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Cosi la terra divenne proprieta del faraone.
21 Quanto al popolo, egli lo fece passare nelle citta da un capo all'altro della frontiera egiziana.
22 Soltanto il terreno dei sacerdoti egli non acquisto, perche i sacerdoti avevano un'assegnazione fissa da parte del faraone e si nutrivano dell'assegnazione che il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno.
23 Poi Giuseppe disse al popolo: “Vedete, io ho acquistato oggi per il faraone voi e il vostro terreno. Eccovi il seme: seminate il terreno.
24 Ma quando vi sara il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone e quattro parti saranno vostre, per la semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini”.
25 Gli risposero: “Ci hai salvato la vita! Ci sia solo concesso di trovar grazia agli occhi del mio signore e saremo servi del faraone!”.
26 Cosi Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni d'Egitto, per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei sacerdoti non divennero del faraone.

Ultime volonta di Giacobbe

27 Gli Israeliti intanto si stabilirono nel paese d'Egitto, nel territorio di Gosen, ebbero proprieta e furono fecondi e divennero molto numerosi.
28 Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni e gli anni della sua vita furono centoquarantasette.
29 Quando fu vicino il tempo della sua morte, Israele chiamo il figlio Giuseppe e gli disse: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto la mia coscia e usa con me bonta e fedelta: non seppellirmi in Egitto!
30 Quando io mi saro coricato con i miei padri, portami via dall'Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro”. Rispose: “Io agiro come hai detto”.
31 Riprese: “Giuramelo!”. E glielo giuro; allora Israele si prostro sul capezzale del letto.

Genesi - Capitolo 48

Giacobbe adotta e benedice i due figli di Giuseppe

1 Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: “Ecco, tuo padre e malato!”. Allora egli condusse con se i due figli Manasse ed Efraim.
2 Fu riferita la cosa a Giacobbe: “Ecco, tuo figlio Giuseppe e venuto da te”. Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere sul letto.
3 Giacobbe disse a Giuseppe: “Dio onnipotente mi apparve a Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse
4 dicendomi: Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplichero e ti faro diventare un insieme di popoli e daro questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne.
5 Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come Ruben e Simeone.
6 Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi, saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredita.
7 Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua madre, mi mori nel paese di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta la lungo la strada di Efrata, cioe Betlemme”.
8 Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: “Chi sono questi?”.
9 Giuseppe disse al padre: “Sono i figli che Dio mi ha dati qui”. Riprese: “Portameli perche io li benedica!”.
10 Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva piu distinguere. Giuseppe li avvicino a lui, che li bacio e li abbraccio.
11 Israele disse a Giuseppe: “Io non pensavo piu di vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!”.
12 Allora Giuseppe li ritiro dalle sue ginocchia e si prostro con la faccia a terra.
13 Poi li prese tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicino a lui.
14 Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il piu giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benche Manasse fosse il primogenito.
15 E cosi benedisse Giuseppe: “Il Dio, davanti al quale hanno camminato i miei padri Abramo e Isacco, il Dio che e stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi,
16 l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri Abramo e Isacco e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!”.
17 Giuseppe noto che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e cio gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse.
18 Disse al padre: “Non cosi, padre mio: e questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!”.
19 Ma il padre ricuso e disse: “Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventera un popolo, anch'egli sara grande, ma il suo fratello minore sara piu grande di lui e la sua discendenza diventera una moltitudine di nazioni”.
20 E li benedisse in quel giorno: “Di voi si servira Israele per benedire, dicendo: Dio ti renda come Efraim e come Manasse!”. Cosi pose Efraim prima di Manasse.
21 Poi Israele disse a Giuseppe: “Ecco, io sto per morire, ma Dio sara con voi e vi fara tornare al paese dei vostri padri.
22 Quanto a me, io do a te, piu che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la spada e l'arco”.

Genesi - Capitolo 49

Benedizioni di Giacobbe

1 Quindi Giacobbe chiamo i figli e disse: “Radunatevi, perche io vi annunzi quello che vi accadra nei tempi futuri.
2 Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, ascoltate Israele, vostro padre!
3 Ruben, tu sei il mio primogenito, il mio vigore e la primizia della mia virilita, esuberante in fierezza ed esuberante in forza!
4 Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza, perche hai invaso il talamo di tuo padre e hai violato il mio giaciglio su cui eri salito.
5 Simeone e Levi sono fratelli, strumenti di violenza sono i loro coltelli.
6 Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia, al loro convegno non si unisca il mio cuore. Perche con ira hanno ucciso gli uomini e con passione hanno storpiato i tori.
7 Maledetta la loro ira, perche violenta, e la loro collera, perche crudele! Io li dividero in Giacobbe e li disperdero in Israele.
8 Giuda, te loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sara sulla nuca dei tuoi nemici; davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
9 Un giovane leone e Giuda: dalla preda, figlio mio, sei tornato; si e sdraiato, si e accovacciato come un leone e come una leonessa; chi osera farlo alzare?
10 Non sara tolto lo scettro da Giuda ne il bastone del comando tra i suoi piedi, finche verra colui al quale esso appartiene e a cui e dovuta l'obbedienza dei popoli.
11 Egli lega alla vite il suo asinello e a scelta vite il figlio della sua asina, lava nel vino la veste e nel sangue dell'uva il manto;
12 lucidi ha gli occhi per il vino e bianchi i denti per il latte.
13 Zabulon abitera lungo il lido del mare e sara l'approdo delle navi, con il fianco rivolto a Sidone.
14 Issacar e un asino robusto, accovacciato tra un doppio recinto.
15 Ha visto che il luogo di riposo era bello, che il paese era ameno; ha piegato il dorso a portar la soma ed e stato ridotto ai lavori forzati.
16 Dan giudichera il suo popolo come ogni altra tribu d'Israele.
17 Sia Dan un serpente sulla strada, una vipera cornuta sul sentiero, che morde i garretti del cavallo e il cavaliere cade all'indietro.
18 Io spero nella tua salvezza, Signore!
19 Gad, assalito da un'orda, ne attacca la retroguardia.
20 Aser, il suo pane e pingue: egli fornisce delizie da re.
21 Neftali e una cerva slanciata che da bei cerbiatti.
22 Germoglio di ceppo fecondo e Giuseppe; germoglio di ceppo fecondo presso una fonte, i cui rami si stendono sul muro.
23 Lo hanno esasperato e colpito, lo hanno perseguitato i tiratori di frecce.
24 Ma e rimasto intatto il suo arco e le sue braccia si muovon veloci per le mani del Potente di Giacobbe, per il nome del Pastore, Pietra d'Israele.
25 Per il Dio di tuo padre - egli ti aiuti! e per il Dio onnipotente - egli ti benedica! Con benedizioni del cielo dall'alto, benedizioni dell'abisso nel profondo, benedizioni delle mammelle e del grembo.
26 Le benedizioni di tuo padre sono superiori alle benedizioni dei monti antichi, alle attrattive dei colli eterni. Vengano sul capo di Giuseppe e sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
27 Beniamino e un lupo che sbrana: al mattino divora la preda e alla sera spartisce il bottino.
28 Tutti questi formano le dodici tribu d'Israele, questo e cio che disse loro il loro padre, quando li ha benedetti; ognuno egli benedisse con una benedizione particolare.

Ultimi momenti e morte di Giacobbe

29 Poi diede loro quest'ordine: “Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che e nel campo di Efron l'Hittita,
30 nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nel paese di Canaan, quella che Abramo acquisto con il campo di Efron l'Hittita come proprieta sepolcrale.
31 La seppellirono Abramo e Sara sua moglie, la seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e la seppellii Lia.
32 La proprieta del campo e della caverna che si trova in esso proveniva dagli Hittiti.
33 Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli, ritrasse i piedi nel letto e spiro e fu riunito ai suoi antenati.

Genesi - Capitolo 50

Funerali di Giacobbe

1 Allora Giuseppe si getto sulla faccia di suo padre, pianse su di lui e lo bacio.
2 Poi Giuseppe ordino ai suoi medici di imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono Israele
3 e vi impiegarono quaranta giorni, perche tanti ne occorrono per l'imbalsamazione. Gli Egiziani lo piansero settanta giorni.
4 Passati i giorni del lutto, Giuseppe parlo alla casa del faraone: “Se ho trovato grazia ai vostri occhi, vogliate riferire agli orecchi del faraone queste parole:
5 Mio padre mi ha fatto giurare: Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel sepolcro che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora, possa io andare a seppellire mio padre e tornare”.
6 Il faraone rispose: “Va e seppellisci tuo padre com'egli ti ha fatto giurare”.
7 Allora Giuseppe ando a seppellire suo padre e con lui andarono tutti i ministri del faraone, gli anziani della sua casa, tutti gli anziani del paese d'Egitto,
8 tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Soltanto i loro bambini e i loro greggi e i loro armenti essi lasciarono nel paese di Gosen.
9 Andarono con lui anche i carri da guerra e la cavalleria, cosi da formare una carovana imponente.
10 Quando arrivarono all'Aia di Atad, che e al di la del Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne ed egli celebro per suo padre un lutto di sette giorni.
11 I Cananei che abitavano il paese videro il lutto alla Aia di Atad e dissero: “E' un lutto grave questo per gli Egiziani”. Per questo la si chiamo Abel-Mizraim, che si trova al di la del Giordano.
12 Poi i suoi figli fecero per lui cosi come aveva loro comandato.
13 I suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato, come proprieta sepolcrale, da Efron l'Hittita, e che si trova di fronte a Mamre.
14 Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe torno in Egitto insieme con i suoi fratelli e con quanti erano andati con lui a seppellire suo padre.

Dalla morte di Giacobbe alla morte di Giuseppe

15 Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era morto, e dissero: “Chissa se Giuseppe non ci trattera da nemici e non ci rendera tutto il male che noi gli abbiamo fatto?”.
16 Allora mandarono a dire a Giuseppe: “Tuo padre prima di morire ha dato quest'ordine:
17 Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perche ti hanno fatto del male! Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!”. Giuseppe pianse quando gli si parlo cosi.
18 E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: “Eccoci tuoi schiavi!”.
19 Ma Giuseppe disse loro: “Non temete. Sono io forse al posto di Dio?
20 Se voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso.
21 Dunque non temete, io provvedero al sostentamento per voi e per i vostri bambini”. Cosi li consolo e fece loro coraggio.
22 Ora Giuseppe con la famiglia di suo padre abito in Egitto; Giuseppe visse centodieci anni.
23 Cosi Giuseppe vide i figli di Efraim fino alla terza generazione e anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe.
24 Poi Giuseppe disse ai fratelli: “Io sto per morire, ma Dio verra certo a visitarvi e vi fara uscire da questo paese verso il paese ch'egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe”.
25 Giuseppe fece giurare ai figli di Israele cosi: “Dio verra certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa”.
26 Poi Giuseppe mori all'eta di centodieci anni; lo imbalsamarono e fu posto in un sarcofago in Egitto.

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